Emergenza sanitaria, il Consiglio regionale fissa il dibattito alla prossima settimana… insieme a Longo

Nervi tesi e polemiche a Palazzo Campanella. L’assemblea avvia la procedura per chiedere la presenza del Commissario ad acta

L’appuntamento con l’emergenza sanitaria è fissato per il Consiglio regionale alla prossima settimana. E per farlo in maniera compiuta, con un dibattito esaustivo e concreto, l’assemblea ha riunito l’ufficio di presidenza di Palazzo Campanella per rivolgere l’invito – seguendo l’apposita procedura – anche al Commissario ad acta, Guido Longo.

Ma a questo appuntamento, tanto richiesto quanto atteso dai calabresi, non si è arrivati facilmente. Il Consiglio ha dovuto attendere le consuete tre ore di anticamera prima di cominciare i lavori. E a dominare la scena dell’odierna seduta è stato un lungo preliminare che ha portato ad una scontata presa di coscienza da parte dell’assemblea della necessità di fare il punto della situazione pandemica in un momento in cui tutto sembra precipitare.

La necessità del dibattito

Il primo ad accendere la miccia è stato Di Natale secondo il quale tra la conferenza dei capigruppo e la seduta odierna c’è un fatto nuovo – il collasso del sistema sanitario – che deve spingere l’assemblea a discutere dell’emergenza sanitaria, invocando tra le altre cose un documento unitario per favorire l’utilizzo dei 12 milioni, fermi, per l’assunzione del personale sanitario e l’apertura degli ospedali.

Il presidente del Consiglio Arruzzolo ribadisce che nella conferenza dei capigruppo si era discusso di fare due sedute, quella odierna per il Recovery, vista la scadenza del 30 aprile, e poi una sulla sanità.

Aieta rincara la dose, ricordando che “ci sono atti prodotti dal presidente e dobbiamo capire se sono state recepite dalle Aziende sanitarie e dalle Aziende ospedaliere”.

Bevacqua dal canto suo invoca una “informativa minima” su quanto fatto in questi ultimi giorni e sull’emergenza Cosenza, investita dal ciclone covid come mai prima, mettendo gli ospedali in ginocchio tra mancanza di personale sanitario e non.

Dai banchi del centrodestra un polemico Tallini si schiera a supporto della richiesta dell’opposizione. Per lui se si dovesse dare priorità assoluta ad un minimo di informativa rispetto ad un quadro drammatico come quello odierno, la priorità sarebbe proprio quella sanitaria.

“Da dodici anni siamo governati da commissari che sono prefetti, generali ed ex uomini di Stato, ma non abbiamo mai avuto nominato un commissario che abbia competenza specifica nella sanità. Avevo il dovere di venire in aula e riferire quello che la gente pensa, perché siamo tutti coscienti che in questo momento non si capisce niente. La situazione è al collasso”.

Per Guccione non è il momento di individuare le responsabilità:

“dobbiamo dare risposte a persone che rischiano di morire perché per esempio nelle Usca della mia provincia mancano medici e infermieri, mentre aumentano i contagi. Le risorse ci sono, sono fondi covid, e noi dobbiamo provvedere alle assunzioni. I posti letto non mancano, non sono stati attivati. L’Annunziata non ha attivato 250 posti letto, Paola 53, Corigliano 62, e 96 a Castrovillari. Cioè noi abbiamo un rapporto posti letto per acuti/abitanti paragonato al terzo mondo. Mi aspetto un’informativa adeguata. Non parteciperò a nessuna riunione sulla sanità se non ci sono il Commissario e il direttore generale”.

Esposito da parte sua lancia una scialuppa di salvataggio al presidente facente funzioni che subisce il fuoco di fila dell’opposizione, sottolineando che Spirlì ci sta mettendo la faccia e il cuore.

Giannetta ha rimarcato come nell’ultima settimana ci sono state situazioni che hanno acuito le problematiche fin qui riscontrate, e indica la strada da seguire:

“Non possiamo fare lo stesso errore di chi ci ha preceduto, dobbiamo interloquire con i Commissari ma anche assumerci le responsabilità che sono della politica. Dobbiamo parlare dei vaccini, ma anche degli ospedali, e i loro iter procedurali, insieme alla carenza di personale, in special modo al Gom. L’urgenza è nazionale e quella calabrese è una urgenza nell’urgenza. La sanità ha bisogno di indirizzi e di essere sostenuta anche dalla politica, ma i tempi sono maturi per capire chi sono i responsabili”.

Non è tempo di campagna elettorale

Quando il presidente Arruzzolo ha dato il via alla discussione dell’ordine del giorno che prevedeva l’informativa del presidente facente funzioni sul Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), Spirlì si prende qualche minuto per rispondere al centrosinistra:

“gli avverbi sono molto importanti, è stato sottolineato più volte oggi, ma voi le condizioni della sanità le sapete da tanto tempo, perché oggi è figlio di ieri ed avantieri”.

Per il presidente alcuni interventi del centrosinistra, tra cui quello del candidato del centrosinistra Nicola Irto, sono strumentali e votati ad una campagna elettorale che definisce “orrenda”:

“La sindrome della diretta – ha detto Spirlì – è quella che ammazza la verità… In questa fase mi avete messo nella condizione di sentirmi come quel bambino di duemila anni fa che scappando dalla mano dei genitori si è trovato a parlare con i sapienti del tempio. Io non sono quel ragazzino, ma mi ritrovo a parlare a chi sa, e a chi sa da tanto tempo”.

Poi il presidente passa all’attacco:

“Mai e poi mai né la giunta né il presidente della giunta hanno mai pensato di dover abbandonare i calabresi ad un solo secondo di dubbio istituzionale. Abbiamo sempre sottolineato ogni volta che il governo nominava un commissario ad acta che a prescindere dalla giustezza di quella nomina che tutta la Calabria si stringesse attorno a quella figura affinché il risultato finale fosse la tutela della salute dei calabresi. Non abbiamo mai abbandonato il principio che la tutela della salute dei calabresi debba passare anche se si è considerati incapaci di governare la Calabria. Ci siamo messi a fianco a lavorare come servitori, magari prendendo schiaffi che non meritavamo, perché prendiamo noi, da servi, gli schiaffi che avrebbero dovuto prendere i padroni e chi, corsari e pirati, si è ingrassato e ingrossato sulla sanità”.

Insomma per Spirlì “oggi è il tempo sbagliato per fare cassa di voti”. Così il presidente ha passato in rassegna alcuni degli interventi messi in atto nelle ultime settimane sottolineando:

“sto facendo tutto quello che si può fare lo stiamo facendo tutti, ma non fate finta di essere quelli che cadono dal pero perché il pero siete voi e sia chiaro che non siamo così fessi da voler passare per i crocifissi o per i crocifissori, né tanto meno quelli che guardiamo il film da fuori senza volersi sporcare le mani. Tutti pronti alla battaglia in questa guerra, tutti, ma senza dare né lezioni e né tantomeno cercare di biasimare chi sta lavorando”.