Ente Parco d'Aspromonte, Uilpa scrive al Consiglio dei Ministri: 'Lavoratori depauperati della dignità'

"Continuiamo a non comprendere quali siano le ragioni che spingono il Direttore ad accanirsi contro i lavoratori" le parole della Foti

Di seguito il comunicato stampa con le dichiarazioni di Patrizia Foti, Segretario Generale Territoriale della UILPA di Reggio Calabria.

“A poco più di 2 mesi dalla proclamazione dello stato di agitazione dei lavoratori dell’Ente Parco Nazionale dell’Aspromonte, la situazione è ancora in stallo a causa dei reiterati comportamenti del Direttore dello stesso Ente, che potremmo definire molto discutibili e delineati alla totale mancanza di volontà di dirimere il conflitto e ad adottare atteggiamenti più inclini alla conciliazione”.

È così che inizia la sua conferenza stampa la dottoressa Patrizia Foti – Segretario Generale Territoriale della UILPA di Reggio Calabria.

Prosegue Foti:

“Una gestione, quella del Direttore, che continua a far discutere e continua a creare “ingenti” danni ai dipendenti, ancora oggi senza quei giusti riconoscimenti economici fermi al 2019 proprio a causa dell’immobilità da parte della direzione dell’ente. Quei lavoratori che anche durante la pandemia sono riusciti a mantenere elevati standard qualitativi di gestione e di organizzazione”.

Spiega Foti:

“Mancata esigibilità del Contatto integrativo 2019/2021 già sottoscritto, mancata attuazione delle progressioni verticali e orizzontali, mancata attuazione dei progetti incentivanti, mancata costituzione attivazione dell’organismo paritetico per l’innovazione e CUG, mancata attivazione del lavoro agile, mancata erogazione delle indennità fisse previste, mancata informativa sulle richieste dei fondi aggiuntivi della regione per i lavoratori stabilizzati, mancata attuazione della banca del tempo, regolamentazione della missione secondo la normativa vigente sono solo una parte delle omissioni perpetrate a danno dei lavoratori, perché come ciliegina sulla torta, l’ultima determina del Direttore, peraltro emessa durante la protesta dei lavoratori, periodo in cui dovrebbero essere interrotte tutte quelle attività relative all’organizzazione del lavoro, che ha reso nulle le stabilizzazioni del personale dichiarando la caducazione automatica e con effetto retroattivo degli effetti giuridici dei rapporti di lavoro stipulati nel 2021″.

Continua Foti:

“Oggi come due mesi fa continuiamo a non comprendere quali siano le ragioni che spingono il Direttore ad accanirsi contro i lavoratori, con atteggiamenti che prefigurano veri e propri atti persecutori e una gestione che potremmo definire “ad assetto privatistico”.

Conclude Foti:

“Per questi gravi fatti che oggi costringono i lavoratori ad uno stato di prostrazione e per tutte le inadempienze a fondo documentate siamo stati costretti a scrivere a tutte le competenti autorità e alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, affinché possano essere tutelati tutti quei diritti calpestati e rinfrancati i lavoratori depauperati della propria dignità”.