Ergastolo ostativo, Gratteri: "Come cancellare 150 anni di legislazione antimafia"

"Un principio devastante, così nessun mafioso avrebbe più la convenienza a collaborare con la giustizia". Le parole di Nicola Gratteri

La sentenza dei giudici di Strasburgo che invita l’Italia a modificare l’ergastolo ostativo introduce “un principio devastante” che “cancellerebbe 150 anni di legislazione antimafia” e nessun mafioso avrebbe più la convenienza a collaborare con la giustizia.

É  il grido d’allarme che il procuratore capo a Catanzaro, Nicola Gratteri, esprime in un’intervista al Fatto Quotidiano.

 “I mafiosi tireranno un bel sospiro di sollievo – commenta il magistrato – è passata l’idea che puoi commettere qualunque crimine, anche il più abietto, poi alla fine esci di galera”. Tutto ciò avrebbe conseguenze non solo in Italia ma anche nel resto d’ Europa dove “le nostre mafie vendono coca e comprano tutto ciò che è in vendita , di solito senza sparare, cosi’ nessuno avverte pericolo. E le istituzioni europee, molto attente al piano bancario e monetario, politicamente e giudiziariamente non esistono”.

Gratteri si chiede:

“E noi quali codici antimafia dovremmo applicare? Quelli della Lettonia o della Scandinavia?. Se ora, dopo questa sentenza, venisse modificata la norma italiana del carcere ostativo e anche i mafiosi irriducibili potessero ottenere permessi e altri benefici, l’aspettativa o la speranza di tornare a casa, anche per qualche giorno, e soprattutto di morire nel proprio letto, senza dire una parola, perche’ mai dovrebbero collaborare?”.

Infine, conclude il magistrato:

“Chi oggi è all’ergastolo ostativo e al 41 bis, messo inevitabilmente da parte perchè condannato a restare in cella a vita, aumenterà a dismisura la propria influenza e tornerà al centro dell’attenzione della sua cosca, visto che in futuro uscira’”.