Ex Lsu-Lpu, Usb Calabria lancia l’allarme: ‘Alcuni enti fanno orecchie da mercante’

Proclamato lo sciopero nel Comune di Rosarno. "Pronti a ripetere l'iniziativa nei Comuni che non danno risposte ai lavoratori"

Usb Calabria

Mentre si susseguono sulla stampa le notizie di ex Lsu-Lpu che festeggiano dopo aver ottenuto l’agognato aumento delle ore lavorative, altre amministrazioni comunali continuano a ignorare le problematiche di questi lavoratori.

Ci sono sindaci pronti, a parole, a schierarsi con gli ex Lsu-Lpu, definendoli essenziali per la vita degli enti e per la garanzia dei servizi alla cittadinanza – come d’altronde tutto il precariato che tiene in piedi la macchina pubblica calabrese – ma che poi nei fatti poco o nulla fanno per migliorare le condizioni di questi lavoratori, neanche presentando la domanda per ottenere i finanziamenti derivanti dall’equiparazione inserita nel decreto Milleproroghe tra Lsu e Lpu.

O peggio ancora hanno chiesto i finanziamenti, ma non per utilizzarli come dovuto e aumentare gli orari di lavoro, bensì per sostituire le somme di competenza comunale per questi lavoratori, e cioè facendo cassa sulle loro spalle.

Come USB non molleremo di un centimetro fino a quando tutti gli ex Lsu-Lpu non saranno impiegati a pieno regime, come giusto che sia per chi ha lavorato anni e anni in condizioni indegne e come necessario per garantire servizi dignitosi per la cittadinanza. Lo faremo già con lo sciopero del personale ex Lsu-Lpu del Comune di Rosarno proclamato per il 9 settembre, pronti a ripetere questa iniziativa in tutti gli altri comuni che si ostinano a non dare risposte a questi lavoratori.