Fabio Mollo: 'Curon mi ha cambiato'. Countdown per l'esordio su Netflix

I retroscena della nuova serie tv Netflix, la carriera e l'amore, mai sopito, per Reggio Calabria. L'intervista di CityNow al regista Fabio Mollo

‘Fabio Mollo del Gebbione’ è questo il nome che compare in basso a sinistra su StreamYard. Il direttore di CityNow, in una delle nostre abituali dirette, ha intervistato il regista reggino che, fra qualche giorno, farà il suo debutto su Netflix.

Così come due vecchi amici, Vincenzo Comi e Fabio Mollo hanno raccontato al pubblico non solo i retroscena di ‘Curon’, ma anche il bello di essere reggini: tra ricordi, divertenti punzecchiatine ed anche un affettuoso saluto da parte della mamma di Fabio. Quel ‘del Gebbione’ ha indubbiamente strappato un sorriso a tutti gli amici di Facebook. Una forte e chiara dimostrazione che, nonostante la lontananza ed il successo Fabio non ha dimenticato da dove viene: Reggio Calabria.

“Ho girato due serie nell’ultimo anno. È stato un periodo bellissimo, mi sento molto fortunato anche perchè sono state delle grandissime esperienze. Allo stesso tempo, però, è stato molto impegnativo da un punto di vista sia fisico che mentale. Di solito quando smetto di girare c’è una fase di down, e questo è quello che accaduto in coincidenza con il lockdown.

Il primo mese sono rimasto chiuso in casa tipo caverna – confessa Fabio. Ero veramente molto preoccupato. Il secondo mese ho iniziato a capire che la nostra vita sarebbe cambiata e quali sarebbero state le implicazioni per il nostro futuro. Alla fine poi, come per tutti, è arrivata l’accettazione. Ho trascorso la quarantena a Roma, prima di tutto ho pensato a mettere al sicuro i miei cari”.

Curon, la nuova serie italiana Netflix

Mancano solamente 3 giorni. Il countdown è iniziato già da un po’ ed ora sta per giungere al termine. A partire dalle ore 09:00 del 10 giugno, la serie tv Curon sarà disponibile su Netflix. La regia è di Lidia Patitucci (3 episodi) e Fabio Mollo (4 episodi).

“Sono grato a Netflix ed ai produttori della serie che mi hanno permesso di far parte di una squadra meravigliosa. Mi sono innamorato della serie non appena ho letto il primo episodio. Sono elettrizzato all’idea dell’uscita, non vedo l’ora che, finalmente, il mondo possa vederla”. 

La serie sarà disponibile in 190 paesi diversi. Guardare ed emozionarsi di fronte alla serie, questa volta, assume un valore del tutto diverso per i reggini. Impossibile non pensare che, dietro quelle immagini c’è un amico, un concittadino.

Cast

La serie “Curon” è  interpretata da Valeria Bilello nei panni di Anna, Federico Russo nei panni di Mauro, Margherita Morchio nei panni di Daria, Luca Lionello nei panni di Thomas, Anna Ferzetti nei panni di Klara, Juju Di Domenico nei panni di Miki, Alessandro Tedeschi nei panni di Albert, Giulio Brizzi nei panni di Giulio, Max Malatesta nei panni di Ober, Luca Castellano nei panni di Lukas.

“Si tratta di un cast molto particolare – ha raccontato il regista ai microfoni di CityNow. Attori di grande esperienza, che nella loro carriera hanno fatto sia serie che cinema, sono stati affiancati da una squadra di giovanissimi. Qualcuno come Federico e Margherita (Russo, Mimmo dei Cesaroni e Morchio ndr.) aveva già confidenza con le telecamere. Altri, invece, erano alla loro ‘prima volta. È stato bello vedere questo mix di talenti in azione”.

Fabio Mollo ricorda anche di non esser stato l’unico reggino sul set:

“A farmi compagnia (in fatto di radici ndr.) sul set ci ha pensato Luca Lionello che ha origini reggina. Eravamo 2 riggitani, anzi uno e mezzo” si corregge ridendo il regista.

Location

‘Curon’, il nome della serie, non è nato dalla fantasia degli autori. Si tratta infatti di un paesino in provincia di Bolzano, in cui la serie è ambientata. Alcuni lo conoscono come il paese sommerso. A causa di un incidente, il lago artificiale nato per la produzione di energia idroelettrica, causò la scomparsa dell’antico abitato di Curon, che venne ricostruito, in seguito, più a monte. Soltanto il campanile della vecchia chiesa continua ad emergere dalle acque, tanto da essere divenuto una delle principali attrazioni del borgo.

Fabio Mollo racconta:

“Mi sono lasciato ispirare molto dalla natura del posto. Ovviamente tutto è nato dalla collaborazione e dalle riflessioni con l’altro regista della serie, Lidia Patitucci con cui ho instaurato un bellissimo rapporto. Immaginate di trovarvi in questo paese in mezzo ai monti, caratterizzato dal vento e da fitti boschi. Ciò che più, per forza di cose, colpisce è ovviamente la superficie di questo lago. È come se nascondesse qualcosa. Si tratta di un paesaggio drammatico, che ti fa capire quanto la natura sia superiore all’uomo.

Ricordo durante un sopralluogo fatto a maggio che senza alcun preavviso è iniziata una fittissima nevicata. Tutti questi ‘ingredienti’ ci hanno condotto a puntare l’attenzione sull’istinto primordiale dell’uomo. I più appassionati di regia riconosceranno all’interno di Curon dei piccoli omaggi e reference ai grandi classici così come ai film più contemporanei. Spero di poterne riparlare con voi dopo l’uscita”.

Pur avendo girato il mondo in lungo e in largo, Fabio non dimentica la sua Reggio:

“Ho iniziato a girare in Calabria. I miei primi due film “Il sud è niente” e “Il padre d’Italia” sono ambientati tra Reggio e provincia. Le mie radici hanno, da sempre, influenzato il mio modo di fare cinema e le storie che racconto. Ho un tatuaggio sul piede con scritto ‘Gebbione’. Il mio collegamento c’è sempre. Mi piacerebbe tornare a girare lì. In questi anni la nostra regione è stata il teatro di bellissime serie: Miracolo, ZeroZeroZero. È un bellissimo momento per la Calabria ed io ne sono fiero”.

Trama

La serie prende il via dal ritorno di Anna a Curon, sua città natale, insieme ai suoi gemelli adolescenti, Mauro e Daria. Quando la donna scompare misteriosamente, i ragazzi dovranno intraprendere un viaggio che li porterà a svelare i segreti che si celano dietro l’apparente tranquillità della cittadina e a trovarsi faccia a faccia con un lato della loro famiglia che non avevano mai visto prima. Scopriranno che si può scappare dal proprio passato ma non da se stessi.

“Curon mi ha cambiato. Mi sono confrontato non solo con qualcosa di molto grande, ma anche con qualcosa che volevo fare da molto tempo”.

Da ciò che il regista ha affermato ai nostri microfoni, abbiamo intuito che Curon ruoterà non solo intorno al mistero, ma anche all’introspezione psicologica dei personaggi:

“Lavorare al loro lato intimo, quello più sommerso era una cosa che ho sempre sognato di mettere in atto. Adesso mi sento un altro Fabio, non solo perchè ho compiuto 40 anni tre settimane fa. Sono un Fabio post-Curon.

Anche rivedendo il trailer penso al gran bel lavoro che abbiamo fatto anche se, ovviamente, si può e si deve sempre ambire a migliorare. Non bisogna fermarsi e compiacersi. Devo dire però di essere orgoglioso di quello che siamo riusciti a fare. 

Sento sulle spalle la responsabilità di un anno di lavoro di sacrifici e impegno, vorrei che andasse bene non solo per la carriera di tutte le persone coinvolte ma anche per ripagare la fatica”. 

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