I Falcomatà tra Reggio, Milano...e Campo Calabro. Incarico da 80 mila euro per la moglie del sindaco sospeso

Diversi gli incarichi ricevuti dai comuni reggini negli ultimi anni per la moglie di Giuseppe Falcomatà

“No, non sono a Milano. Reggio è la mia città e non ho alcuna intenzione di lasciarla. Ci metto la faccia, sempre”. Il post pubblicato su Facebook lo scorso novembre dal sindaco sospeso Giuseppe Falcomatà puntava a rassicurare i reggini dopo le voci circolate con insistenza e che lo volevano pronto a lasciare lo Stretto per trasferirsi in Lombardia.

Da quel giorno, Falcomatà ha effettivamente raggiunto in diverse circostanze il capoluogo lombardo ma (nonostante l’inserimento in graduatoria nel concorso indetto dal Comune di Milano per reclutare 201 diplomati con il profilo di istruttore dei servizi amministrativi, categoria C) il trasferimento non si è concretizzato.

Secondo quanto raccolto, Falcomatà godrebbe ancora del periodo di aspettativa e i viaggi in Lombardia avrebbero motivazioni personali e familiari. In attesa di capire cosa accadrà con il ricorso presentato contro la sospensione da primo cittadino dopo la condanna nel Processo Miramare, Falcomatà al pari di tanti altri amministratori segue da vicino le evoluzioni legate alla Legge Severino, nei mesi prossimi passibile di riforma che potrebbe rimettere in pista prima del previsto il primo cittadino.

La famiglia Falcomatà, come capita in tante altre situazioni simili, si divide tra la Calabria e la Lombardia a causa degli impegni professionali che li vede coinvolti. In questo caso, che vede coinvolta in modo specifico la moglie del primo cittadino sospeso, Giovanna Monorchio.

Il prossimo incarico, appena ricevuto, la vedrà però impegnata nel territorio reggino, precisamente a Campo Calabro, nel “Recupero e valorizzazione del sistema difensivo dell’area dello stretto di Messina: Batteria Matiniti Sup. o Forte Siacci”. Attraverso una determina del 16 febbraio, il comune di Campo Calabro ha assegnato alla moglie del sindaco sospeso la “progettazione definitiva ed esecutiva, piano di sicurezza e coordinamento in fase di progettazione ed esecuzione, direzione lavori, assistenza al collaudo e prove di accettazione” del Forte Siacci.

82.484 mila l’euro l’importo assegnato in favore di Giovanna Monorchio, iva compresa.

“Dopo l’esecutività del presente atto, si perfezionerà l’obbligazione contrattuale ai sensi dell’art.32 comma 14 del codice dei contratti, mediante scrittura privata.

Il contratto relativo al presente atto non è soggetto al termine dilatorio dei 35 giorni e dovrà essere formulato mediante scrittura privata con registrazione in caso d’uso”, si legge nella determina che assegna i lavori tramite affidamento diretto (come consentito dalla legge per importi inferiori a 150 mila euro) a Giovanna Monorchio.

Non si tratta della prima volta, anzi. La moglie di Falcomatà è oramai un ‘habitué’ in relazione ad incarichi affidatele da parte di diverse amministrazioni comunali del reggino. Il comune di Bova Marina, in particolare nel periodo tra il 2015 e il 2017, aveva affidato numerosi incarichi a Giovanna Monorchio, per un totale di circa 20 mila euro.

Il rapporto all’epoca si è interrotto a causa  dell’inchiesta “Ecosistema”, che aveva svelato il business illecito dei rifiuti e causato lo scioglimento dell’amministrazione comunale. Secondo la Dda di Reggio Calabria infatti il comune di Bova Marina in quegli anni sarebbe stato infiltrato dalle cosche dell’area grecanica.

Si arriva così, incarico dopo incarico, agli ultimi mesi. Lo scorso novembre il comune di San Lorenzo invece ha liquidato in favore della professionista reggina un importo decisamente inferiore rispetto a quanto determinato dal comune di Campo Calabro nei giorni scorsi, ovvero poco più di 2 mila euro.

Da ricordare come al pari del marito anche Giovanna Monorchio, sempre a Milano e sempre con un bando pubblicato nel 2019, risulta vincitrice di un concorso in Lombardia. In questo caso si tratta della ‘selezione pubblica per esami di 72 posti a tempo indeterminato del profilo professionale di istruttore dei servizi tecnici, geometra, categoria C, posizione economica 1’.

Al 59 esimo posto della graduatoria, figura la moglie del primo cittadino sospeso. Anche lei però, al pari Falcomatà, secondo quanto raccolto ha scelto di non formalizzare il rapporto professionale con l’ente lombardo.