Falcomatà e PD, nuovo incontro sulla giunta: distanze e musi lunghi

A Palazzo San Giorgio non per soldi...ma per denaro. Il regalo peggiore possibile da recapitare sotto l'albero di Natale dei reggini

Così come riportato in queste pagine, si è tenuto nel pomeriggio di ieri l’incontro in casa PD per discutere sul futuro assetto della giunta. Presente Muraca, il fedelissimo del sindaco Falcomatà (assente per impegni), i dirigenti locali del Pd e i consiglieri comunali, assieme al capogruppo dem Giuseppe Sera.

Il dialogo è andato avanti a una settimana di distanza dall’ultima riunione in famiglia, ma permangono le distanze rispetto alle idee di azzeramento del sindaco, che non combaciano con quelle del partito che continua a chiedere la conferma degli eletti. Il PD ha sì aperto a un cambiamento ed alla possibilità di inserire due o tre assessori nuovi al posto degli attuali, ma continua a porre le stesse due condizioni.

Per prima cosa, se azzeramento dev’essere, dovrà valere anche per l’ex f.f. Paolo Brunetti, che Falcomatà invece vuole fortemente blindare per ‘continuità amministrativa’. Secondariamente, il partito chiede tempi medio-lunghi, sia per poter individuare con la dovuta calma i nuovi assessori da inserire nella giunta, ma anche per far digerire il boccone amaro ai defenestrati.

Tempi che secondo le idee del Pd si allungherebbero (fino a dopo l’Epifania?) prospettiva che il sindaco Falcomatà disapprova completamente. Salvo (a questo punto impreviste) clamorose accelerate in queste ore, ormai si può ragionevolmente pensare che la giunta non arriverà entro Natale, prospettiva che sino a una settimana fa sembrava fantascienza.

Così come era impensabile, all’indomani dell’assoluzione del primo cittadino vale a dire il 26 ottobre, che sarebbero trascorsi due mesi senza veder nascere il nuovo esecutivo. Fattori che rendono del tutto imprevedibile la partita e intuire l’epilogo della stessa. Di sicuro, la corda della pazienza (ambedue le parti) è tirata sino al limite, come confermano le infuocate voci da tiro incrociato, con i veleni che dominano la scena.

Non per soldi…ma per denaro

I progetti di rilancio della città, le idee per lo sviluppo e i pilastri su cui fondare il nuovo inizio e terzo tempo dell’amministrazione Falcomatà? Tutte vicende che sembrano passare in secondo piano, per la comprensibile incazzatura di tutti i cittadini. E’ un discorso di poltrone, postazioni, potere ma soprattutto vil denaro (con gli stipendi di assessori e consiglieri in aumento, nuovamente, dal 2024) a tenere in ostaggio Reggio Calabria ed allontanare ogni ipotesi di caduta dell’amministrazione.

Il regalo peggiore possibile da recapitare sotto l’albero di Natale dei reggini.