Falcomatà al rientro, tra parole al miele in consiglio...e tensioni nella riunione di maggioranza

"Se ce la facciamo, ce la facciamo tutti insieme, se ci mangiamo tra di noi non rimarrà nessuno", l'appello di Falcomatà. Commissioni, prosegue lo stallo

Il rientro in consiglio comunale di Giuseppe Falcomatà tra parole al miele…e tensioni dietro le quinte. Il sindaco nel corso del suo intervento ha fatto più volte riferimento alla ‘gentilezza’ quale punto cardine del nuovo inizio, invito rivolto alle opposizioni.

“Mi sarei aspettato qualche parola in più dalla minoranza dopo le richieste di dimissioni e le prese di posizione di questi anni, rispetto ad una vicenda che era tutta da scrivere e decidere. La politica è anche mettere in mostra il proprio talento, c’è chi lo sfrutta e chi invece lo seppellisce sotto terra, sotto parole come ‘nemici’, ‘soldati’, ‘guerra’ o ‘battaglia’.

La città, e il mondo in genere, non hanno bisogno di conflitti, ce ne sono già tanti purtroppo. L’unico modo per fare politica a Reggio Calabria è essere gentili, non dimentichiamo mai questo compito, anche nell’approccio alle problematiche. Continueremo a mettere al centro le persone e le famiglie. Per la psichiatria ad esempio, chiediamo che la regione sblocchi ricoveri e accrediti queste associazioni, non è una cosa di poco conto.

Chiedo che tutti siano impegnati in proposte per il futuro della città. Se ce la facciamo, ce la facciamo tutti insieme, se ci mangiamo tra di noi non rimarrà nessuno”, ha concluso il primo cittadino nel suo intervento.

Le parole di Falcomatà sono arrivate, come da consuetudine, al termine di preliminari senza particolari squilli. Il gioco prevedibile delle parti ha visto l’opposizione tallonare il primo cittadino, con le parole critiche di Federico Milia e Massimo Ripepi, e quelle più benevolenti di Nino Minicuci.

Chi si aspettava scintille tra Falcomatà e l’ex fedelissimo Armando Neri o Mario Cardia è rimasto deluso: il consiglio comunale dei due consiglieri di minoranza infatti è durato pochi minuti, complice la concomitante riunione con il vice premier e Ministro Salvini, che tra poche ore benedirà l’ingresso dei due all’interno della Lega presso la nuova segreteria del partito.

Per la maggioranza, gli interventi dei rientranti Giuseppe Marino e Nino Zimbalatti, assieme a quelli di Nino Castorina (all’esordio da consigliere del gruppo misto), Filippo Burrone e Saverio Pazzano. Al di là delle parole dei singoli consiglieri di maggioranza, il senso generale era piuttosto semplice da riassumere: bentornato al sindaco Falcomatà, guida autorevole della città, che con le sue capacità potrà guidare il terzo tempo della città.

Parole al miele verso il primo cittadino, che servono anche per accreditarsi in vista delle scelte di Falcomatà in merito alla nuova giunta, ma che non impediscono alle tensioni di continuare ad aleggiare sopra Palazzo San Giorgio. Il clima, contrariamente al meteo quasi estivo di questi giorni in riva allo Stretto, rimane piuttosto nuvoloso, con il sindaco impegnato a tenere le redini di una maggioranza che fatica a mantenere la serenità probabilmente a causa dell’incertezza di queste settimane.

Secondo quanto raccolto infatti, a dispetto di un consiglio comunale volato via liscio e senza attrito alcuno, lo stesso non può dirsi della riunione di maggioranza che si è tenuta prima dell’inizio dei lavori. In particolare, un odg firmato dal consigliere di maggioranza Filippo Quartuccio (incentrato sulla violenza sulle donne) avrebbe causato l’irritazione di Falcomatà, a causa di un contenuto considerato evidentemente non all’altezza e\o perchè alla stesura dello stesso aveva contribuito anche il consigliere di minoranza Nino Minicuci.

Al contempo, il sindaco Falcomatà ha ribadito la necessità di chiudere al più presto la partita delle commissioni, ancora senza presidente, con particolare riferimento alla commissione bilancio che ha bisogno di risposte in tempi immediati. I consiglieri Giuseppe Marino e Giuseppe Giordano, interpellati direttamente da Falcomatà sulla disponibilità a guidare una commissione, avrebbero risposto negativamente.

Segnali che palesano come l’attuale amministrazione, da ‘secondo tempo…e mezzo’, navighi a vista in attesa di salpare verso il futuro e il nuovo inizio assicurato dal sindaco. Ad un mese dall’assoluzione e il ritorno a Palazzo San Giorgio di Falcomatà però, la nuova musica è rimasta ancora dentro gli spartiti. La clessidra si è svuotata: al direttore dell’orchestra il compito di scegliere, prima che le tensioni si allarghino ulteriormente, i musicisti da schierare sul palco e la musica da suonare.