'Figli e figliastri', caos per le famiglie arcobaleno. Calabrò: 'Il Governo faccia dietrofront'

"Le posizioni del Governo allontanano il nostro Paese da un avanzamento sostanziale sul tema dei diritti”

Non esiste un solo concetto di famiglia, ce ne sono tanti, tutti diversi e bellissimi. Non sembra, però, pensarla così il Governo che, attraverso le decisioni degli ultimi giorni, rischia di far piombare l’Italia nel passato. L’ardua battaglia si gioca, ancora una volta, sul fronte dei diritti e, questa volta, riguarda i minori.

Dal dietrofront (obbligato) del Sindaco Sala al Comune di Milano, alla risoluzione della Commissione Politiche Europee in Senato che ha “bocciato” la proposta di regolamento Ue sul riconoscimento dei figli e delle figlie delle coppie omogenitoriali, le famiglie arcobaleno vedono sempre più sgretolarsi quei (pochissimi) diritti conquistati a fatica fino ad oggi.

A tal proposito è intervenuta, ai microfoni di CityNow, un’attivista reggina.

La battaglia dei diritti delle famiglie arcobaleno

“In questi giorni – ha spiegato Michela Calabrò, Presidente di Arcigay Reggio Calabria – si sono registrate due notizie negative per l’avanzamento dei diritti: lo stop del comune di Milano a registrare i figli delle coppie omogenitoriali e  la bocciatura delle commissione politiche europee del Senato alla proposta di regolamento Ue sul riconoscimento dei figli e delle figlie delle coppie omogenitoriali”.

Dalla punta dello Stivale fino all’estremo Nord, le associazioni di tutta Italia si stanno mobilitando per quella che, secondo il segretario generale di Arcigay, Gabriele Piazzoni “è una delle manifestazioni più concrete della furia che la maggioranza di destra sta scatenando contro le persone LGBTI”.

“È una strategia persecutoria”

“Siamo sotto attacco – ha detto Piazzoni – riceviamo quotidianamente notizie di provvedimenti e proposte normative di questa maggioranza volte a comprimere, abolire, cancellare il riconoscimento di diritti. Milano è solo uno dei casi, il paradigma pare essere quello di allineare l’Italia a Paesi come l’Ungheria, dove alla negazione dei diritti corrispondono tassi di violenza altissimi e un clima sociale persecutorio ai danni delle persone Lgbti. Mai come in queste settimane, in cui abbiamo misurato il tasso di inumanità di questo governo, abbiamo sentito questa deriva come incombente”.

A livello nazionale, inoltre, Arcigay parla di una vera e propria “strategia persecutoria”:

“È un vero disastro, un furore ideologico che intralcia la vita di intere famiglie, minandone la serenità, senza avvantaggiare nessuno. Siamo di fronte a un governo sadico, che infierisce su chi già si trova in situazione di marginalità o di difficoltà. Questa destra è peggio di ogni terribile previsione”, conclude Piazzoni.

“Si faccia dietrofront”

La Presidente reggina conclude con una riflessione:

“Purtroppo non sono stupita da queste scelte, ovviamente mi auguro lo stesso un dietro font dal Governo perché queste posizioni allontanano il nostro Paese da un avanzamento sostanziale sul tema dei diritti”.