Flavio Briatore, ospite di Panorama d’Italia, è un fiume in piena: ‘Chi va via da questa terra ha meno coraggio di chi rimane.’


di Nicolino D’Ascoli – Chiude col botto l’evento ‘Panorama d’Italia’ che si è tenuto a Reggio Calabria dal 2 al 5 aprile. Ospite d’onore al teatro “Cilea” Flavio Briatore intervistato dal direttore di “Chi” Alfonso Signorini e dal direttore di “Panorama” Giorgio Mulè. Ad introdurre il talk show è lo stesso ideatore dell’evento, Mulè, che presenta sul palco l’applauditissimo imprenditore, per la prima volta in visita a Reggio Calabria, lui che oramai è divenuto calabrese d’adozione dopo aver spostato la soubrette nostrana Elisabetta Gregoraci.Con la sua nota schiettezza parte in quarta Briatore e lancia campanelli d’allarme che forse dovrebbero essere ascoltati sia dai governanti che dai governati : “Arrivando a Reggio Calabria non pensavo esistessero ancora aeroporti così, per una città che dovrebbe vivere di turismo. L’aeroporto – continua il business man – è il biglietto da visita di una città.” E poi Alfonso Signorini a dare gli spunti adatti a Briatore per un intervento tutto sale e pepe. Il direttore ed opinionista Mediaset presenta prima l’uomo Briatore “Una persona che nella sua vita ha saputo cambiare pelle come una salamandra, cambiando tanti lavori, deve essere un esempio per i giovani” e successivamente lo incalza con domande taglienti : “Cosa farebbe un diciottenne Briatore se vivesse a Reggio Calabria ?”. Immediata la risposta :”Lavorerei, bisogna sempre lavorare, ricordo che prima della Formula 1 ho fatto moltissimi lavori. I ragazzi di oggi non hanno voglia di inventarsi un lavoro. Con queste coste meravigliose che la natura ha regalato alla Calabria, i giovani devono avere creatività, iniziativa, combattere la burocrazia e realizzarsi nel proprio territorio. Chi va via, anche se si realizza, ha meno coraggio rispetto a chi rimane qui.”Briatore fa riferimento ai tantissimi calabresi conosciuti in giro per il mondo, avvocati, imprenditori, baristi, tutte persone di successo, ma che hanno fatto la loro fortuna andando via dalla nostra regione. Una cosa inconcepibile a suo parere. E ancora sveglia e sprona i calabresi che hanno vissuto di “assistenzialismo statale fino ad oggi”, basta vivere sulle spalle del governo centrale è il suo grido. “I giovani – prosegue Briatore – devono dare una svolta alla loro situazione.” Signorini lo mette alla prova e domanda : “Perché allora Briatore non investe in Calabria piuttosto che in Kenya ?” secca la risposta : “In Italia non investo più, è un Paese senza regole, le leggi sono ad interpretazione e questo è anche un motivo per cui nessuno vuole investire più nel nostro Paese.”Mulè invece chiede coma faccia Briatore a riconoscere una persona di talento, come sceglie sostanzialmente i propri collaboratori. Facile la risposta che spiazza un po’ tutti :” Li guardo negli occhi quando si presentano, se vedo una luce nel loro sguardo li prendo.” L’ex manager di Formula 1 descrive i giovani d’oggi come delle persone che si lamentano per la mancanza di lavoro, ma che alla fine sembrano soddisfatti della loro vita, di quello che possiedono.A questo punto Signorini, quasi maliziosamente, chiede su cosa interverrebbe se fosse governatore della Calabria. Ed anche qui Briatore non si scompone e come un fiume in piena straripa e parte all’attacco :” Per prima cosa valorizzerei quello che la natura ha offerto a questa terra meravigliosa (il mare, i bronzi, il bergamotto giusto per fare qualche esempio) promuovendola per attrarre turismo.” Punta il dito sulle strutture alberghiere a suo dire carenti ed invita i commercianti ed i ristoratori a tenere sempre aperti il loro punti vendita per rendere viva la città. Poi interverrebbe sui “trasporti, perché le persone per venire in Calabria non possono impiegare una settimana, dieci giorni.” Conclude con una massima di tutto rispetto : “La gente ha tante idee, ma poi non fa niente nessuno.”L’Italia a suo dire non riesce ad esprimere i talenti.Sembra quasi una paternale quella di Briatore oggi al teatro comunale “F. Cilea”, come se con le sue perle volesse smuovere le coscienze dei reggini. Ha una idea chiara e precisa su tutto. Con la sua esperienza e la sua intraprendenza dispensa consigli alla platea presente. Come dargli torto. D’altronde è arrivato alle 02.00 di questa notte dal Kenya ed ora è diretto per una riunione a Nizza alle 20.30. “Giusto il tempo di cambiare giacca e t-shirt.”