Reggio, Confcommercio: approvati i contributi di welfare 2025 e il previsionale 2026

Un fondo da 150 mila euro annui, frutto della collaborazione tra Confcommercio, Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil, conferma il valore della buona contrattazione come leva di sviluppo locale e di coesione sociale.

Riunione Confcommercio OOSS

Un fondo da 150 mila euro annui, frutto della collaborazione tra Confcommercio, Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil, conferma il valore della buona contrattazione come leva di sviluppo locale e di coesione sociale.

Le parti sociali del terziario reggino – Confcommercio, Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil – si sono riunite nei giorni scorsi per deliberare l’erogazione dei contributi di welfare per l’anno 2025 a favore dei lavoratori e approvare il previsionale 2026, confermando l’impegno a destinare un plafond annuale di 150 mila euro al sostegno del welfare contrattuale.

Una decisione che rafforza il principio di continuità dell’intervento e consolida un sistema di tutele ormai strutturato, divenuto punto di riferimento per l’intero comparto. Il fondo, attivo da dieci anni e costantemente implementato, garantisce ai lavoratori del terziario, della distribuzione e dei servizi accesso a prestazioni di prossimità – sostegno alla natalità, contributi per l’istruzione, mobilità, sport, benessere, sicurezza– integrandosi con i fondi nazionali per la sanità integrativa, la previdenza complementare e la formazione interprofessionale.

Nel contesto nazionale, dove il tema della rappresentanza contrattuale e della qualità delle relazioni industriali è in questi mesi al centro del dibattito, l’esperienza del terziario reggino rappresenta un modello concreto di applicazione territoriale del CCNL in piena coerenza con la linea condivisa a livello nazionale. Un modello che dimostra come la contrattazione collettiva rappresentativa non sia un esercizio formale, ma un vero strumento di politica economica e sociale, capace di coniugare crescita, equità e competitività.

La Contrattazione di Qualità come Leva di Sviluppo

“Rinnovare i contributi di welfare per il 2026 significa dare continuità a una visione chiara del lavoro e dell’impresa – afferma Lorenzo Labate, presidente di Confcommercio Reggio Calabria. – La contrattazione di qualità è la forma più alta di corresponsabilità tra le parti: ogni risorsa investita in welfare, sicurezza e formazione si traduce in valore aggiunto per il territorio. È una politica del lavoro che produce effetti misurabili, rafforza la fiducia e sostiene la competitività delle imprese.”

Dichiara il direttore di Confcommercio, Fabio Giubilo:

“Il contratto giusto non è soltanto quello che regola i rapporti di lavoro, ma quello che costruisce fiducia e sviluppo. Welfare, formazione e sicurezza sono pilastri inscindibili della buona contrattazione: dove il contratto è applicato nella sua integrità, si creano condizioni più solide per il lavoro, si riduce il contenzioso e si cresce in qualità. È la prova che la contrattazione collettiva è, prima di tutto, una politica industriale condivisa”.

Il Modello Bilaterale Regino e la Partecipazione Sindacale

Le organizzazioni sindacali ribadiscono la valenza strategica di un sistema bilaterale solido fondato su partecipazione, continuità e responsabilità reciproca.

Valerio Romano, segretario provinciale della Filcams Cgil, ha affermato:

“L’implementazione dei fondi di welfare per 2026 è il risultato di una visione condivisa: la contrattazione territoriale, quando è rappresentativa e partecipata, diventa uno strumento di giustizia e di progresso. Qui il contratto nazionale trova piena attuazione e si traduce in diritti esigibili e in opportunità reali per le persone”.

La segretaria della Fisascat Cisl, Anna Rosa Marrapodi, evidenzia:

“Il welfare bilaterale reggino è una forma evoluta di partecipazione, che unisce tutela e formazione e si alimenta della fiducia tra le parti. La continuità del fondo e la programmazione 2026 dimostrano la capacità del territorio di anticipare i bisogni del lavoro e di dare stabilità a un sistema che valorizza competenze, sicurezza e inclusione”.

Anche Sabrina De Stefano, segretaria della Uiltucs Uil, sottolinea:

“L’importanza di un modello che mette al centro la persona, non solo il rapporto di lavoro. Le risorse destinate al welfare non sono spesa, ma investimento sociale: rafforzano il reddito, promuovono la sicurezza, accrescono le competenze e consolidano la coesione del tessuto produttivo. È un esempio di responsabilità condivisa che fa bene al lavoro e al territorio”.

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La decisione assunta dalle parti sociali reggine si colloca nel quadro nazionale di confronto tra Confcommercio e Cgil, Cisl e Uil nazionali, orientato alla tutela e al rafforzamento della contrattazione rappresentativa, alla valorizzazione della bilateralità e alla coesione del sistema contrattuale.

La continuità del welfare territoriale e la programmazione del previsionale 2026 testimoniano la maturità del dialogo sociale raggiunta nel terziario reggino: un modello in cui il contratto non è solo una regola, ma una politica di sviluppo condivisa, che genera diritti, sostiene le imprese e rafforza la coesione sociale. Da Reggio Calabria arriva un segnale chiaro e coerente con le priorità nazionali: la contrattazione di qualità è una risorsa strategica per lo sviluppo, non un costo; una scelta di metodo e di visione che rende il lavoro più tutelato, le imprese più forti e il territorio più coeso.