Reggio, fontane di piazza Sant'Anna a secco: i residenti chiedono il ripristino - FOTO

"Le fontane che non funzionano sono un danno di immagine per Reggio" l'appello dei cittadini

Pochi giorni dopo la mirabile organizzazione della Festa di Sant’Anna, l’Associazione di Promozione Sociale Don Paolo Altomonte torna ad occuparsi dei problemi del Rione e, quindi, della città ricominciando sia dalla propria storica “fontanella” sia della fontana posta al centro della piazza che, a dire dei politici, è stata riqualificata.

Quando si passa da Piazza Sant’Anna è impossibile non notarla. La fontanella è posta all’angolo tra la Piazza e la via Giorgio La Pira. L’acqua che doveva cadere dalla cannella è stata per tantissimi anni fonte di ristoro per tutti, viandanti e non. Ma da anni è totalmente a secco e fuori uso.

 

Fontana Davanti Piazza Sant'anna

Così come la fontana posta al centro della Piazza accanto all’area giochi, dove migliaia di persone hanno potuto veder l’opera, ma solo pochi l’hanno potuta apprezzare nella sua completezza, perché da troppo tempo manca l’elemento essenziale: l’acqua.

Dopo un lungo oblio la fontana era stata riattivata – con tanto di cerimonia e intervento delle autorità – nel 2018; ma è durato poco, appena qualche mese, poi di nuovo a secco.

Per il ripristino dell’integrità delle due fontane si sono mossi già da tempo in tanti con appelli e petizioni; tra di loro, la famiglia Labate noti ed apprezzati commercianti del rione.

Adesso, si torna a sollecitare attenzione verso queste fontane dimenticate e l’Associazione segue da mesi la vicenda.

Fontanella Piazza Sant'anna

“Abbiamo più volte sollecitato l’amministrazione comunale di Reggio Calabria e la Città Metropolitana ad occuparsene – dichiara il Presidente Surace. Oggi torniamo nuovamente a chiederne la sistemazione e la riattivazione delle fontane.

Le fontane che non funzionano sono un danno di immagine per Reggio e per Sant’Anna, soprattutto in questo periodo legato al turismo. Ci auguriamo un rapido interessamento e intervento da parte del Comune della Città Metropolitana – conclude Surace – così che si possa far tornare a scorrere l’acqua e far godere la cittadinanza nella sua totalità di ciò che per anni è stato abbandonato e trascurato dalle istituzioni, che avrebbero l’obbligo e il dovere di conservarne lo stato e il pieno funzionamento”.