Fortnite, Jarvis riceve ban a vita e dice addio alla Battle Royale di Fortnite

La madre di Jarvis racconta l'impatto che ha avuto nella vita del figlio il ban a vita ricevuto che non gli permetterà di disputare gare nella Battle Royale di Fortnite

Tanto importante quanto sconvolgente la notizia del ban a vita ricevuto da Jarvis, il Pro Player di Fortnite del Clan FaZe.

AIUTI PROIBITI

Il videogiocatore è stato sorpreso ad utilizzare alcuni “Cheat”, ovvero software utili ad aumentare le abilità del player in gara, praticamente barando. E questi aiuti sono vietati ovviamente in qualsiasi tipo di gioco online. Il Ban a vita ricevuto, non gli permetterà di disputare gare all’interno del Battle Royale Fortnite.

BATTLE ROYALE: DI COSA SI TRATTA?

E’ ambientata su un’isola in cui 100 giocatori lottano per la sopravvivenza, il vincitore è colui che resiste fino alla fine a discapito degli altri. Il gioco presenta diverse modalità: singolo, in coppia o in squadra da tre o quattro giocatori, mentre sono presenti anche modalità a tempo limitato. Il gioco continua ad attrarre sempre più videogiocatori dati i continui aggiornamenti: novità sono presenti periodicamente nella mappa cosi come nelle armi che possono essere utilizzate.

IMPATTO DEVASTANTE PER IL RAGAZZO

L’impatto per lui è stato devastante. La madre in un’intervista ha dichiarato: “Mio figlio è distrutto dalla vicenda.

Solidarietà nei confronti di Jarvis è arrivata anche dal noto streamer “Ninja”, il quale ha sottolineato la troppa severità della pena a lui assegnata.

COMUNICATO DEL CLUB

Anche il suo Team eSports, nei giorni scorsi, ha rilasciato alcune dichiarazioni ufficiali: “L’intero FaZe Clan è profondamente dispiaciuto dell’impatto devastante della decisione del ban a vita ricevuto da Jarvis. Lui è un intrattenitore e creatore di contenuti che trasmette e realizza sulla piattaforma video Youtube. Durante la creazione di contenuti avvertiva svariate volte di non usare mai la tecnologia Aimbot (i Cheat ndr.). Rimaniamo speranzosi e pronti a lavorare con la software house Epic Games. Crediamo che un compromesso sia raggiungibile data la giovine età”.