Mercato coperto di Reggio, tutto fermo. Falcomatà non decide…e non assegna l’assessorato

Una situazione di immobilismo che si trascina ormai da tempo e che sembra destinata a prolungarsi ancora, nonostante le potenzialità che il mercato potrebbe offrire in chiave economica, turistica e sociale

mercato coperto ca

A Reggio Calabria tutto tace attorno al mercato coperto di via Filippini. Negli ultimi mesi non si è registrato alcun passo in avanti da parte dell’amministrazione comunale guidata dal sindaco Giuseppe Falcomatà. Dopo anni di tentativi, discussioni e proposte rimaste sulla carta, la struttura continua a rimanere ‘parcheggiata’ e senza una prospettiva chiara per il futuro.

Una situazione di immobilismo che si trascina ormai da tempo e che sembra destinata a prolungarsi ancora, nonostante le potenzialità che il mercato potrebbe offrire in chiave economica, turistica e sociale.

A incidere ulteriormente sulla vicenda è stato anche un passaggio politico: le “dimissioni” dell’ex assessore alle Attività produttive, Marisa Lanucara, avvenute lo scorso aprile. Da quel momento, il sindaco Falcomatà ha deciso di non assegnare la delega alle Attività produttive, lasciando di fatto scoperto un settore cruciale per la vita economica della città.

Falcomatà in questi 6 mesi ha tenuto per sè la delega alle Attività Produttive ma è evidente che l’assenza di una guida politica dedicata ha inevitabilmente rallentato le varie attività amministrative e bloccato qualsiasi possibilità di rilancio del mercato coperto, nonostante si tratti di una delle strutture più simboliche del centro cittadino.

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I bandi andati deserti e le opportunità mancate

Il mercato di via Filippini è stato negli anni oggetto di vari bandi pubblici, tutti però andati deserti. Tentativi che, nelle intenzioni dell’allora assessore Angela Martino, avrebbero dovuto rilanciare la struttura attraverso un modello di mercato moderno, ispirato ai grandi street food europei.

Tuttavia, i bandi non sono riusciti ad attirare operatori e investitori privati, probabilmente a causa di condizioni poco attrattive o di formule economiche non sostenibili per chi avrebbe dovuto gestire l’attività.

Inoltre Angela Martino aveva sottolineato come, dopo i tre tentativi falliti con bandi a procedura aperta, fosse ormai pronta ad avviare una procedura negoziata con “Mercato Centrale”, realtà leader nel settore a livello nazionale. Una strada legittima e prevista dalla normativa, che avrebbe potuto dare nuova vita a uno dei luoghi simbolo del commercio reggino.

“Quel mio percorso si è concluso – ha dichiarato Martino – e non si è andati avanti esperendo nuovi tentativi. Infatti ad oggi gli unici atti amministrativi di cui la stessa amministrazione parla sono i miei”.

Effettivamente il lavoro dell’ex assessore è documentato e concreto, mentre lascia perplessi è il silenzio prolungato dell’amministrazione Falcomatà.

A completare il quadro di incertezza c’è anche la situazione del Museo del Bergamotto, che continua a operare all’interno del mercato coperto nonostante il contratto sia scaduto da oltre un anno.

Il museo rappresenta senza dubbio una risorsa culturale e identitaria per la città, ma la sua permanenza “provvisoria” dentro la struttura è il simbolo di una gestione ferma e priva di decisioni concrete da parte del Comune. Da tempo si parla di un possibile trasferimento o di una nuova collocazione, ma anche su questo fronte non è arrivata alcuna comunicazione ufficiale.

Se per l’Hotel Miramare, che ha vissuto e vive da anni una situazione di oblio simile rispetto al Mercato coperto, l’amministrazione Falcomatà ha deciso di procedere con la vendita dell’immobile tramite asta, nulla tristemente si muove rispetto alla struttura di Via Filippini.

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Un futuro ancora tutto da scrivere

Oggi il futuro del mercato coperto di via Filippini resta un grande punto interrogativo. Nessun progetto in corso, nessun bando annunciato, nessun segnale di rilancio concreto.

E mentre la città attende risposte, cresce la sensazione che un altro pezzo importante del patrimonio urbano e commerciale reggino stia lentamente scivolando nell’oblio.

Più in generale, l’assessorato alle attività produttive si evidenzia come un settore con il freno a mano tirato, per come palesato più volte anche da Confcommercio Reggio Calabria, che dopo vari ritardi ha rinunciato (almeno per il 2025) alla gestione del chiosco infopoint nei pressi della Stazione Lido.

La speranza è che il sindaco Falcomatà, salutando Palazzo San Giorgio dopo oltre un decennio per iniziare il nuovo percorso da consigliere regionali, emetta un ultimo impulso riassegnando la casella delle attività produttive. Le frizioni interne alla maggioranza, con un possibile rimpasto di Giunta all’orizzonte, è l’occasione ideale per ricordarsi della postazione dell’esecutivo, preziosa per il tessuto imprenditoriale e commerciale reggino, ancora colpevolmente vacante.