Genoa-Reggina: non vale più quell'appuntamento fissato dal presidente Cardona...

L'avversario peggiore, o forse, paradossalmente quello migliore per ritrovare stimoli e vigore

La pausa può aiutare a smorzare polemiche e amarezze. La Reggina ha decisamente trasformato la storia della propria stagione nel giro di dieci partite dopo un girone di andata strepitoso. Quel sogno cullato da tutti è svanito con il trascorrere delle giornate dove tante, troppe sono state le sconfitte accumulate, alcune delle quali incredibili, altre meritate, altre ancora come quella con il Cagliari, al termine di una prestazione deludente ed inspiegabile. La squadra sta provando a ricompattarsi all’interno del centro sportivo S. Agata in attesa del suo tecnico Inzaghi, fuori sede per la nascita della figlia, e soprattutto aspettando di capire se e quando ci si chiuderà in ritiro prima della partenza per Genova. Alla ripresa sarà match durissimo, esattamente quell’incontro al quale il presidente Marcello Cardona faceva riferimento mesi addietro, rispetto a quelli che dovevano essere gli obiettivi della squadra. Immaginando in quel momento di poter essere ancora in corsa verso la promozione diretta e quindi giocarsi una sorta di spareggio contro quella che viene giudicata la squadra più forte del torneo. Ed invece da allora le cose sono cambiate ed anche in maniera radicale. La Reggina ha perso otto volte su dieci nel girone di ritorno non solo allargando il contatto con la zona alta della classifica, ma pensando anche alle vicende extra campo, con la preoccupazione che se dovesse proseguire questo trend, si rischia addirittura di essere risucchiati nella parte più pericolosa della classifica. Dicevamo il Genoa l’avversario peggiore, o forse, paradossalmente quello migliore per ritrovare stimoli e vigore, determinazione e furore agonistico. Poi prenderanno il via una serie di scontri che rischiano di diventare diretti, dovendo affrontare nell’ordine: Perugia, Venezia, Benevento e Brescia.