Giallo Bronzi di Riace, Castrizio a CityNow: "Lo Stato faccia la sua parte. Che fine ha fatto la nave trovata da Hercules?"

Abbiamo ascoltato un altro grande conoscitore dei Bronzi di Riace affetto da 'bronzite'. Le dure parole del prof. Daniele Castrizio

Ristobottega

L’interesse scoppiato a seguito del servizio del noto programma televisivo di Italia uno Le Iene sui Bronzi di aria e non intende arrestarsi.

Sono trascorsi già un paio di settimane dal servizio con cui si è riaperto mediaticamente il ‘caso’ sul ritrovamento dei due guerrieri, tanto da diventarne un vero e proprio ‘giallo’.


Tra tutte, la domanda che non trova risposta è una e sola.

Fu rubato qualcosa? Se si conosce lo scopritore ufficiale dei Bronzi, tale Stefano Mariottini, il sub romano che ha riscosso il premio per il rinvenimento pari a 125 milioni di lire (anche se 4 ragazzi calabresi ritengono di aver denunciato la scoperta per primi), la questione che più sta a cuore è senza dubbio quella relativa al patrimonio che probabilmente giaceva accanto ai Bronzi di Riace. Dove sono finiti lo scudo, l’elmo e il terzo bronzo di cui si parla nei documenti ufficiali?

Anche CityNow vuole vederci più chiaro per comprendere meglio ciò che si nasconde dietro il più grande ritrovamento archeologico di tutti i tempi attraverso le parole di chi, i Bronzi di Riace, li ha studiati, esaminati e osservati sin dai primi giorni della loro scoperta.


Dopo le ‘versioni’ del direttore del Museo Archeologico Nazionale della Magna Grecia Carmelo Malacrino e del restauratore reggino Nuccio Schepis abbiamo chiesto allo studioso ed esperto reggino, professore universitario Daniele Castrizio cosa si cela dietro al ‘giallo’ dei Bronzi.

“Ho la ‘bronzite’. Sai bene quanto sia appassionato in materia (ride ndr).”

Esordisce così il prof. Castrizio ai nostri microfoni.

“Il servizio rispolvera notizie già edite. Il problema non è capire se Mariottini ha torto o ragione o casa eventualmente si sia rubato. Dovremmo a mio avviso cominciare ad utilizzare lo Stato e sarebbe il caso che cominciassero a fioccare le denunce”.

Daniele Castrizio ha una sua idea ben chiara sul ritrovamento dei due guerrieri.

“A mio avviso, i bronzi sarebbero stati trovati a febbraio e non ad agosto e secondo il mio punto di vista ci fu un saccheggio ben determinato ed organizzato. Non so se Mariottini facesse parte di questo saccheggio. Il problema è che i Bronzi non furano catapultati dal nulla…”

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Il prof. Castrizio fa riferimento ai fatti dell’estate 2004, quando, la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Calabria, con la collaborazione di alcune prestigiose università, autorizzò la nave di ricerca americana Hercules ad ispezionare i fondali marini dello Ionio nel tentativo di ricostruire l’antica linea di costa ed i relativi approdi magno-greci ed in quei giorni venne ritrovata la nave su cui viaggiavano i Bronzi.

“L’unità navale Hercules, di proprietà della società americana RPM Nautical Foundation, del miliardario George A Robb, è la stessa nave che qualche tempo fa ha trovato un’altra nave che i Carabinieri hanno individuato davanti al monumento di Athena. Perchè sulla nave dei Bronzi, che secondo i rapporti, doveva contenere diverse statue, non si è mai indagato? Perchè lo Stato non si è mosso?”

L’esperto professore universitario rivolge un appello alle Procure.

“Non si è vigilato abbastanza. La soprintendente dell’epoca venne allontanata il giorno prima di fare le opportune verifiche sulla nave. Questo è il punto centrale di questa storia. Dal 2004 ad oggi è ovvio che sarebbe difficile se non impossibile, recuperare eventuali altre statue ma è necessario conoscere la verità ed i motivi di tale allontanamento”.

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La storia, secondo il prof. Castrizio, è ancora tutta da verificare.

“Non siamo stati capaci di tutelare il più grande giacimento che ci è capitato”.