Oggi, più che mai, sentiamo il dovere di dedicare queste parole ad ogni donna, bambina, ragazza, moglie, mamma.
Questo giorno, ci ricorda purtroppo, che la lotta contro le violenze non è stata ancora vinta, anzi aumenta notevolmente.
DATI ALLARMANTI
Ad oggi la stima dei femminicidi avvenuta in Italia è 142 donne solo nel 2018 dato disarmante che ci rende impotenti e sconfitti, nonostante se ne parli molto di più, cercando di analizzare il problema affrontando in diverse sedi: piazze, giornali ed attraverso eventi pubblici necessari per la sensibilizzazione di ogni cittadino.
Se si conosce il problema, con la sua vera natura forse si può evitare.
A tutte le donne che ci stanno leggendo ricordiamo:
“Non siete sole. Se state vivendo una relazione d’amore che ritenete pericolosa, caratterizzata da abusi psicologici e fisici parlatene con chi vi può dare una mano. Che si tratti di un’amica, un parente, non abbiate paura di parlarne e soprattutto denunciare”.
IL RUOLO DELLA GIUSTIZIA
Molto spesso, nel gergo comune assistiamo a delle affermazioni del genere: “ma la giustizia non tutela”, “se lo denuncio lo faccio arrabbiare”, si tratta di false credenze per giustificare l’aggressore.
La giustizia e le reti sociali (polizia, centri antiviolenza, psicologi, avvocati) aiutano, tutelano e schermano le donne che chiedono aiuto, sostenendole e proteggendole dalla denuncia al processo.
Sono veramente tante le donne che hanno subito violenza e, che grazie alla loro determinazione e forza, hanno salvato se stesse e anche i loro figli. Ancora di più, però, sono le donne che non hanno fatto in tempo a salvarsi. Il loro ricordo rimarrà per sempre nei nostri cuori.
Fonte: dott.ssa Francesca Frattima, psicologa esperta in sessuologia clinica e terapia di coppia; scienze criminologiche e penitenziarie; grafologia. Esperta in tecniche di mindfulness in diversi ambiti.