Reggio, presentato il libro di Giuseppe Caridi “Storia della Calabria. Dall’Unità del Sud all’Unità d’Italia”

Il nuovo volume del Professore è stato protagonista a Palazzo Alvaro di Reggio Calabria

professore giuseppe caridi relatori

Si è svolta presso la Sala “Perri” di Palazzo Alvaro di Reggio Calabria la presentazione dell’ultimo sforzo letterario del professore Giuseppe Caridi:  “Storia della Calabria. Dall’Unità del Sud all’Unità d’Italia” (Secoli XI-XIX). Lo scrittore, già Professore ordinario di Storia Moderna nell’Università di Messina è attualmente Presidente della Deputazione di Storia Patria e Direttore della Rivista Storica Calabrese. È Presidente del Comitato Scientifico dell’Associazione Nazionale Parchi Culturali (AIParC) e Vicepresidente della Fondazione Rhegium Julii.

Le sue ultime monografie

Carlo III (2014, trad. sp.la 2015); Francesco di Paola (2016); Alfonso il Magnanimo (2019) e con Rubbettino Gli Aragonesi di Napoli (2021); Ferrante re di Napoli (2023) e Il cardinale Ruffo (2024).

La presentazione

All’incontro moderato dal giornalista Giorgio Neri, era presente l’assessore comunale all’Istruzione e Università, Pari Opportunità la professoressa Annamaria Curatola. La docente ha elogiato il lavoro magistralmente svolto dall’autore del libro ed annunciato un’iniziativa che vedrà coinvolti gli intellettuali reggini per valorizzare e portare alla luce chi ha segnato la storia della città di Reggio Calabria.

Hanno portato i saluti i presidenti dell’associazionismo culturale reggino. Tutti hanno evidenziato la valenza del lavoro encomiabile profuso per la produzione del nuovo volume, nello specifico il dott. Pino Bova per il Reghium Julii ha con orgoglio sottolineato come la pubblicazione di Giuseppe Caridi, Carlo III è stata distribuita in versione pocket col Corriere della Sera, il dott. Salvatore Timpano per l’AIParC ha auspicato in riferimento al libro presentato dallo storico reggino possa diventare un capo saldo per le scuole evidenziato come si tratti di una panoramica della Storia Patria della Calabria ed ha sottolineato la valenza della copertina di “Storia della Calabria” grafica individuata da un’iconografia presente nelle gallerie del Vaticano e Stefano Iorfida per l’Anassilaos ha ribadito come la lettura del libro presentato sia un ottimo modo per approfondire i molteplici aspetti del Mezzogiorno d’Italia.

Il professore Salvatore Bottari, professore ordinario di Storia Moderna, nel Dipartimento di Civiltà antiche e Moderne dell’Università degli Studi di Messina ha dialogato col professore Giuseppe Caridi ponendo una serie di quesiti e stimolandolo ad illustrare nel dettaglio, al numeroso pubblico pervenuto, le peculiarità di un testo da leggere per comprendere le origini e le trasformazioni della Calabria nei secoli XI-XIX.

Il dibattito

L’evento si è concluso con un dibattito alimentato da vari interventi dei partecipanti. In particolare don Antonino Denisi ha voluto elogiare il lavoro svolto dallo scrittore in riferimento all’utilizzo delle fonti ecclesiastiche per la produzione del nuovo volume.

professore giuseppe caridi
Un momento del firmacopie

La sinossi

Un viaggio appassionante attraverso otto secoli di storia calabrese, dalla conquista normanna alla fine del Regno borbonico. Con rigore storiografico e scrittura accessibile, il volume ricostruisce l’evoluzione politica, economica, sociale e culturale della Calabria nel più ampio contesto del Mezzogiorno e dell’Europa. Un affresco ricco di dettagli e fonti, frutto di decenni di ricerche, che restituisce voce a territori spesso marginalizzati dalla storiografia nazionale. Dalla nascita del sistema feudale alla diffusione dei monasteri florensi, dai moti rivoluzionari setteottocenteschi alla proclamazione dell’Unità d’Italia, questa è una storia che guarda al passato per comprendere il presente.

Invito alla lettura

Un libro da leggere e custodire, un modo per conoscere la storia della Calabria in modo dettagliato per capire le radici da cui proveniamo con le storie, gli intrecci che hanno caratterizzato una regione da sempre difficile da amministrare, ma che si è sempre rialzata di fronte anche a gravi catastrofi e proiettata in un futuro dove i confini territoriali ed il suo mare possono diventare fonte di beneficio e di sviluppo.