Granato (ancora) no-vax: 'Occhiuto minaccia esercito nelle scuole per vaccinare i bambini'

"Se pensa di costringere la gente a vaccinarsi solo avvalendosi delle unità mobili dell'esercito si sbaglia di grosso". Le parole della senatrice calabrese

“Che ormai viviamo fuori dai parametri costituzionali, viste le continue limitazioni alla libertà di espressione e di movimento imposte dal governo Draghi, era certificato da tempo. Ma che nella nostra regione il neo presidente Roberto Occhiuto arrivasse a intimidire la popolazione minacciando l’invio dell’esercito nelle scuole per vaccinare i bambini, è veramente troppo! Non staremo a guardare! Molti genitori sono sul piede di guerra”.

È quanto afferma la senatrice Bianca Laura Granato in merito alle dichiarazioni del presidente della Regione Occhiuto sull’uso dell’esercito per procedere con la vaccinazione nelle scuole.

“Con aria trionfante Occhiuto parla delle unità mobili messe a disposizione dal generale Figliuolo da utilizzare anche nelle scuole – spiega Granato -. Lo ha reso noto parlando con i giornalisti nella sede della Giunta a Catanzaro, a margine di un vertice operativo sulla campagna vaccinale in Calabria con i commissari delle Asp e con i rappresentanti della struttura commissariale per l’emergenza Covid.

Se è lecita una campagna di informazione, non lo è nella forma della intimidazione, della strategia del terrore con l’occupazione militare delle scuole e le prove di forza. Cosa si pensa di fare, spedire i sanitari a cavallo di un carrarmato e per l’occupazione della sala mensa? Non sa il presidente Occhiuto che il farmaco deve essere assunto previo consenso informato dei genitori? Se pensa di costringere la gente a vaccinarsi solo avvalendosi delle unità mobili dell’esercito si sbaglia di grosso: chi ha riguardo per la vita dei propri figli non prende certo decisioni senza dati, studi clinici, documentazione a lungo e medio termine. Se questi dati non sono in possesso delle autorità sanitarie, non basteranno le sue minacce, nè tantomeno l’esercito per contenere la reazione dei genitori”.