Commissario sanità, la verità di Gratteri: 'Tanti non vorranno più venire in Calabria'

Impasse commissariamento, secondo Gratteri "tanti esperti non scenderanno in Calabria perché rischiano di azzerare una carriera brillante"

Ancora un buco nell’acqua. È così che si potrebbe definire l’ennesima riunione del Consiglio dei Ministri che non ha trovato una soluzione al tema “Commissariamento in Calabria“. Lo stesso Governo che ha deciso di firmare il Decreto Calabria bis, da settimane prende tempo in cerca di un’illuminazione sulla nuova guida della sanità regionale.

Nella serata di ieri, 24 novembre 2020, sembrava finalmente fatta per Mostarda o Varratta, ma così non è stato. Prima dell’ufficialità, Nicola Gratteri ha commentato la vicenda ai microfoni di “DiMartedì” su La7.

La verità di Gratteri sulla questione (irrisolta) del commissario alla sanità in Calabria

Nicola Gratteri 1

“Dopo tutto questo parlare, molta gente anche capace, addetta ai lavori, non scenderà in Calabria perché rischia di azzerare una carriera brillante per un anno e mezzo, due, di commissariamento”.

Lo ha detto il procuratore capo di Catanzaro, Nicola Gratteri, ospite a ‘DiMartedì’ su La7, commentando le ultime vicende relative al commissario della sanità in Calabria.

“Se poi non riesce nel progetto, nel risultato, azzera quello che ha fatto in quarant’anni di brillante professione. Il rischio c’è ancora, anche perché nell’ultimo decreto c’è la possibilità di scegliersi 25 collaboratori, però all’interno dell’ASP della Calabria. Ma se alcune di queste ASP sono state sciolte per mafia, il commissario da dove li deve pescare?

Se i soggetti attuatori devono essere le ASP e nelle ASP c’è gente che è entrata come portinaio e usciere e adesso è dirigente, un manager addetto ai lavori non va a rischiare. Quindi ci vorrebbe la possibilità di poter scegliere almeno in campo nazionale, almeno di poter avere uno staff per andare a controllare i bilanci, i pozzi senza fondo di alcune ASP che addirittura non hanno bilanci da anni”.

E sull’ipotesi, successivamente scartata dal Governo, di affidare l’incarico a Mostarda o Varratta, Gratteri ha detto:

“Li conosco così, ma per me conoscere vuol dire averlo ‘pesato’, averlo valutato sul campo di battaglia. Varratta faceva il prefetto, ora mi pare che da un anno sia in pensione. Non so poi nel mondo della sanità quali competenze… se ce la farà, non ce la farà. Io penso che oltre a un prefetto ci voglia gente competente”.