Gratteri, Renzi: 'Lo volevo Ministro. Pignatone fece saltare la nomina'

Per il leader di Italia Viva "Gratteri sarebbe stato "impallinato" da una sorta di congiura e dalle pressioni esercitate sul Quirinale"

Matteo Renzi porta, nuovamente, la vicenda di Gratteri ministro della giustizia sotto riflettori. Una storia che, nel corso degli anni, è tornata più volte alla ribalta e lo fa anche attraverso le indiscrezioni dell’esponente di Italia Viva pubblicate nel libro “Il mostro”, riportate in un articolo da Il Fatto Quotidiano.

Dietro la proposta, poi bocciata, dall’allora Premier Renzi, infatti, non ci sarebbe stato solo il parere contrario del presidente Napolitano, ma anche l’altolà di tanti magistrati.

“Pignatone fece saltare la nomina di Gratteri a Ministro”

Nel volume emerge una verità ulteriore rispetto al passato:

“Magistrati come il procuratore della Repubblica di Roma, leader di varie correnti della magistratura, giudici eletti in Parlamento con altre responsabilità – sostiene Renzi – fecero arrivare al Quirinale, in modo più o meno diretto, la loro avversione totale all’ipotesi Gratteri”.

Dunque, anche Giuseppe Pignatone, all’epoca procuratore di Roma e attuale presidente del tribunale del Vaticano, sarebbe stato tra coloro che avrebbe “bloccato” la nomina di Gratteri. Anche se su questa domanda specifica Renzi glissa: “No comment”.

Secondo quanto emerge nel libro, Gratteri sarebbe stato “impallinato” da una sorta di congiura e dalle pressioni esercitate sul Quirinale.

“Naturalmente – scrive Renzi – io avrei dovuto fare di più per rottamare le correnti della magistratura. E dire che nella settimana in cui ho composto il mio governo ci ho pure provato, invano. Avevo scelto infatti di fare una proposta ardita per la carica di guardasigilli. Volevo azzerare il potere delle correnti nominando ministro un uomo capace e totalmente fuori dagli schemi. Qualcuno dice: fin troppo fuori dagli schemi. E avevo pensato a Nicola Gratteri, magistrato di valore da sempre in prima linea contro la ‘ndrangheta”.

Da “Il mostro” emerge anche un confronto dell’ex Premier con il procuratore di Catanzaro:

“Gratteri aveva idee rivoluzionarie: avremmo lavorato per il sorteggio al Csm, così da spezzare il meccanismo delle correnti. Avremmo rivoluzionato la responsabilità del magistrato che sbaglia”.

L’epilogo di quella storia è ben noto a tutti. I sogni di Renzi si sono infranti una volta giunto al Quirinale, dove il nome di Gratteri è stato cancellato da quello dei ministri che avrebbero presto ricevuto il loro incarico.