Lettera a Greta Thunberg da un nonno reggino

"Greta cara, potrei essere tuo nonno. Accusi gli adulti di averti rubato il futuro, ma abbiamo fatto solo ciò che potevamo con amore". La lettera di un reggino a Greta Thunberg

Riceviamo e pubblichiamo la lettera di un reggino indirizzata a Greta Thunberg:

“Greta cara, ho un nipote che ha la tua stessa età, quindi potrei essere tuo nonno. A nome dei tuoi coetanei, tu accusi gli adulti di averti rubato i tuoi sogni, la tua infanzia il tuo futuro. Che brutta maldicenza!! Io, invece, ti dico che vi stiamo garantendo il presente e abbiamo garantito un recente passato ai vostri genitori. Abbiamo fatto ciò con l’amore che hanno i genitori verso i figli e con l’impegno nel lavoro che, nei tempi passati, in parte anche ora per certi popoli, era quello delle miniere, delle catene di montaggio, del sudore e fatica di zappare la terra, nel rischio di costruire edifici senza garanzie antinfortunistiche con migliaia, anzi, milioni di caduti sul lavoro.

I grandi del mondo, coetanei miei, o coetanei di tuo padre, ti hanno ricevuto e ascoltato alle Nazioni Unite, un onore di non poco conto per te che rappresenti la gioventù odierna. Bene. Entro breve, tu e i giovani della tua generazione, sarete la classe dirigente che potrà decidere le sorti dell’umanità: potrete eliminare le navi che vanno a idrocarburi e gli aerei, grandi inquinatori dell’ambiente e, come hai fatto tu per presentarti all’ONU, si andrà dall’Europa in America in barca a vela; non si mangerà più carne; si ridurranno le nascite per non sovraccaricare il pianeta; si impedirà l’utilizzo delle fonti fossili ecc…

Greta, il futuro lo gestirete voi perché apparterrà a voi per legge di natura.

Sono, peraltro, convinto che voi saprete gestire meglio di noi il vostro futuro/presente. Tanti nonni, come me, però, credono agli scienziati, agli studiosi e ai professori che affermano che lo scioglimento dei ghiacciai dipende dal decorso della storia plurimillenaria della terra. Da noi, in Italia, sul Gran Sasso, sulle Alpi e sugli Appennini si trovano conchiglie marine, lascito di un passato che ha visto il mare Mediterraneo prosciugato e i deserti dell’Africa e dell’America verdi di piante e foreste. Quindi, cara Greta, non ti scagliare contro i tuoi avi: forse sta iniziando un nuovo periodo millenario, o di milioni di anni, di trasformazione della nostra terra.

Noi nonni, quello che abbiamo fatto, lo abbiamo fatto per garantire un futuro al sangue del nostro sangue. Potremmo avere fatto qualche errore ma, nelle condizioni date, meritiamo rispetto e gratitudine per quello che abbiamo fatto, non messa all’indice.

Ciao, un bacione da un tuo nonno”.

Fonte: Domenico Francesco Richichi