Inchiesta Regione, in aula il caso ‘cellulari’: ordinanze favorevoli ma Ferraro aspetta ancora gli smartphone

Due le decisioni favorevoli del Tribunale del Riesame per l'ex amministratore unico di Ferrovie della Calabria ing. Ernesto Ferraro

occhiuto ferraro

Nuovo capitolo sull’inchiesta che ha colpito la Regione Calabria e sull’accusa di corruzione che viene rivolta al trio FerraroOcchiutoPosteraro.

Tra i numerosissimi atti processuali che arricchiscono i fascicoli del Tribunale di Catanzaro, c’è un provvedimento di sequestro di due cellulari che risale a oltre due mesi fa indirizzato a Ernesto Ferraro, ex amministratore unico di Ferrovie della Calabria.

L’ordinanza è stata subito impugnata dal legale dell’ing. Ferraro e con provvedimento del 3 luglio il Tribunale del Riesame ha annullato il decreto di convalida del sequestro dei dispositivi. I giudici hanno ritenuto infatti che mancasse la motivazione in ordine al fumus commissi delicti relativo all’ipotesi della corruzione.

A distanza di sole 24 ore dalla decisione del Riesame però, il 4 luglio, la Procura di Catanzaro ha emesso un nuovo decreto di sequestro sugli stessi smartphone notificando all’indagato paradossalmente sia il provvedimento del dissequestro disposto dal Tribunale del Riesame sia la nuova decisione di sequestro della Procura.

L’ex amministratore unico di Ferrovie della Calabria non ci sta ed ecco un nuovo ricorso presentato dall’avv. Serravalle al Tribunale del Riesame. E dopo la discussione davanti ai giudici di Catanzaro all’udienza del 30 luglio, il Tribunale ha nuovamente disposto la restituzione degli smartphone all’ing. Ferraro.

Ad oggi l’ex a.u. di Ferrovie della Calabria però, nonostante i due decreti a suo favore, non è ancora in possesso dei suoi cellulari e i dispositivi rimangono sotto sequestro. Da precisare come il Pubblico Ministero, in riferimento alla prima ordinanza del Riesame ha presentato ricorso alla Cassazione.

Le accuse all’ing. Ferraro

Secondo la Procura, Ferraro, Posteraro e Occhiuto avrebbero agito in concorso in una presunta corruzione. Ferraro, alla guida di Ferrovie della Calabria, secondo l’accusa avrebbe affidato una consulenza al dott. Posteraro, in cambio di una somma di 4.700 euro a titolo di stipendi fittiziamente corrisposti alla moglie nonchè l’acquisto a prezzo di favore di una Maserati Ghibli.

In attesa delle prossime mosse della Procura di Catanzaro, se ce ne saranno, le decisioni del Tribunale del Riesame evidenziano che il sequestro probatorio risulta carente nella ricostruzione dei ruoli e delle condotte specifiche degli indagati. Secondo i giudici, mancano infatti gli elementi per dimostrare l’esistenza di un vero e proprio pactum sceleris, ovvero un accordo illecito per condizionare l’azione pubblica.