Incidente di Modena, il racconto di un’infermiera del 118: “Si spera sempre nel miracolo”
"Uno sguardo veloce sulla scena e vedi un ragazzo, cominci a rianimarlo e sai che sei l'unica speranza che ha per salvarsi". Il toccante ricordo dell'infermiera del 118
18 Novembre 2019 - 15:27 | Redazione

La vita può cambiare nella frazione di un secondo. E così un comune sabato sera a Reggio Calabria si trasforma in tragedia. Pochi minuti dopo l’impatto tutta la città è già venuta a conoscenza dell’incidente in cui perde la vita un giovane reggino.
A distanza di poche ore dalla tragedia a colpire al cuore, ancora una volta, la comunità è un post sui social pubblicato da una donna del 118 che, ogni giorno, lavoro per salvare delle vite e che, sabato sera, si è trovata a lottare nel rione Modena per la vita di Walter Zema.
PENSIERO DEL CENTODICIOTTISTA
“Quando arrivi su un incidente non sai mai cosa ti aspetta.
Arrivi.. uno sguardo veloce sulla scena e vedi un ragazzo del ’95 a terra inerme. Cominci a rianimarlo e sai che a prescindere dal risultato, sei l’unica speranza che ha per salvarsi.
Continui, MASSAGGIO, passano i minuti 5 ..10 ..20 .. le braccia ti fanno male, la stanchezza ti assale ma tu continui. Vene prese..tubo inserito.. aspiri.. adrenalina..MASSAGGIO, MASSAGGIO..continui..guardi il monitor nella speranza che quell’onda che sono le tue braccia diventi il suo cuore che torna a battere..e niente..continui.
MASSAGGIO. Passa il tempo e tu sai che non c’è speranza ma la stessa speranza che non hai, ti fa sperare sempre nel miracolo ma il miracolo non avviene e tu che non costati solo il decesso sai che dopo 40 minuti di RCP devi fermarti perchè la morte ha vinto l’ennesima battaglia. Ti fermi, hai perso.
Prendi il lenzuolo, copri tutto. Senti un applauso, cos’è? La gente appalude, ha visto tutto quello che hai fatto, ti ricompensa. Tu con le gambe che tremano e le braccia che ti fanno male ti alzi sconfitto e stranito.
Si avvicina un signore e ti dice:“Io ho visto tutto, avete fatto l’impossibile, non vi volevate arrendere. Grazie per esserci e tu rispondi “ci proviamo sempre e qualche volta vinciamo pure..lei è forte ma qualche volta gliene strappiamo qualcuno dalle mani”.
Chiedi dell’acqua perché sei bruciato dentro. Resetti, ripulisci e riparti perché da qualche parte sai che tornerai a combattere e forse anche a vincere”.
Fonte: Daniela Dattola Facebook
