Cemetery boss, Falcomatà: 'Insieme possiamo vincere la battaglia della legalità'

"Ennesima dimostrazione che, in questa terra, le cose si possono fare e fare bene con un pizzico di volontà e tanto amore"

Il sindaco Giuseppe Falcomatà torna a parlare ai cittadini. Nel nuovo appuntamento live di questa sera, mercoledì 27 maggio, gli argomenti cardine riguardano la recente indagine riguardanti i cimiteri reggini, gli accordi dei Comuni con il Governo nazionale e, ovviamente, l’immancabile questione rifiuti.

CEMETERY BOSS

“Non commento quella che sarà l’indagine. Quello che però vorrei che fosse messo in risalto è che questa amministrazione comunale nel 2016, con un regolamento, ha fatto ordine rispetto alla gestione dei servizi nei cimiteri. Un regolamento attraverso il quale sono state previste delle tariffe, un elenco di imprese (ogni impresa poteva manifestare il proprio interesse) con una serie di qualifiche che hanno consentito di realizzare una short list. Abbiamo previsto anche un sistema di rotazione e di sorteggio, ma con Castore gran parte dei servizi sono svolti dai dipendenti comunali.

Ve lo dico perchè questa è l’ennesima dimostrazione che, in questa terra, le cose si possono fare e fare bene con un pizzico di volontà e tanto amore. Le cose possono cambiare ve lo dico perchè nonostante tutto quello che noi dobbiamo fare, la madre di tutte le battaglia rimane il ripristino della legalità. L’operazione è un segnale importante perchè fa emergere le cose negative, ma anche che insieme possiamo scardinare cose che ci sembrano incontrovertibili”.

COMUNI E GOVERNO

Come preannunciato questo pomeriggio, i sindaci delle città metropolitane hanno scritto al presidente del consiglio dei ministri che ha prontamente risposto.

“Domani ci sarà questo incontro alle 15:00. Noi sindaci rivendichiamo il nostro ruolo di protagonisti nelle scelte del Governo che ricadono sui comuni. Le scelte non possono essere prese a roma senza l’apporto dei sindaci. Dobbiamo però dare atto al Premier che, in meno di 24 ore, ci ha dato appuntamento.

Continuiamo a ribadire che i 3 miliardi di euro previsti dal decreto sono un’elemosina. Ne avevamo chiesti 5 che adesso non bastano più. Domani, infatti, ne chiederemo 7 che, per un paese come l’Italia, sono niente. Basti pensare che la Germania ne ha dati 54 ai comuni. Capiamo bene la differenza e siamo certi di poter trovare un punto di incontro.

Io porterò la voce del mezzogiorno, della nostra città che fra gli altri problemi risente anche del problema economia e gli aiuti che lo stato darà per chiudere i bilanci e mandare avanti la programmazione comunale”.