Info point Lamezia, De Felice: "Abbiamo fatto il possibile. Adesso tocca alla Regione"

Tra la Regione che rifiuta di fare un 'mea culpa' e Sacal che rilancia la palla alle istituzioni, l'infopoint sembra non avrà vita facile

La foto del cartello ‘chiuso per ferie‘ poggiato sul bancone dell’infopoint dell’aeroporto di Lamezia Terme ha riempito il web di critiche e commenti negativi alla gestione del più importante scalo calabrese.

Uno scalo internazionale che vede, ogni giorno, migliaia di turisti.

La notizia ha fatto tanto discutere ne giorni scorsi, tanto che diventa impossibile non domandare al presidente Sacal quale sia il motivo della chiusura e quali le divergenze con la Regione Calabria.

“A differenza di quanto si vocifera – afferma Arturo De Felice, la Regione non ha revocato nessun bando. Noi come società aeroportuale regionale abbiamo l’obbligo di fornire ai viaggiatori informazioni sui voli: arrivi, ritardi, assistenza alle persone che devono essere accompagnate per ridotta mobilità”.

Secondo quanto riportato, alla conferenza stampa presso l’Aeroporto dello Stretto, dal presidente Sacal:

” La Regione Calabria ha a sua disposizione dei fondi europei da dedicare agli info point, noi abbiamo fatto funzionare quello dello scalo lametino in forma gratuita“.

La Sacal già da febbraio/marzo ha chiesto alla regione di poter continuare l’attività perchè ritenuta di fondamentale importanza per lo sviluppo turistico della Regione.

Nessuna società di gestione deve dare informazioni turistiche sul alberghi o ristorante, a farlo deve essere l’assessorato al turismo. Noi – prosegue De Felice, abbiamo messo a disposizione i locali negli scali di Reggio, Lamezia e Crotone”.

 

“Se io vengo da Milano in Calabria e non ho a chi chiedere informazioni turistica la colpa è della Sacal o dell’Assessore al Turismo?”.

De Felice conclude:

“Così facendo viene penalizzata tutta la Calabria.

È necessario però ricordare che il Dipartimento regionale al turismo, nell’evidenziare la gravità di quanto si è verificato, precisava, già qualche giorno fa, che la Regione non ha alcuna responsabilità.

Tra l’Ente che rifiuta di fare un ‘mea culpa’ e la società che rilancia la palla alle istituzioni, l’infopoint sembra non avrà vita semplice.