Coronavirus, Santelli a Rai1: '2000 rientri in Calabria in un solo giorno, cosi non ce la faremo'

"Occorre estendere la Zona Rossa a tutto il Paese. In Calabria è più facile il contagio" tuona Jole Santelli a la "Vita in Diretta"

Duemila persone in solo giorno. Questi i numeri del controesodo che Jole Santelli ha svelato pochi minuti fa dialogando con il giornalista calabrese Alberto Matano alla “Vita in diretta”. Il timore della Santelli però è che siano molti altri. Anche perché il numero è riferito a coloro che spontaneamente hanno deciso di censirsi sul portale istituito dalla Regione Calabria.

“La sfida in Calabria viene da 10 anni di commissariamento con tagli di strutture e alle assunzioni – ha detto la Santelli Siamo bloccati, facciamo fatica a dare un servizio in tempi normali. Se dovesse accadere a noi quello che sta succedendo in Lombardia, mi sembra onesto dire che non saremmo in grado di gestire una tale emergenza. Abbiamo 110 posti letto attivi e potremmo arrivare a 150. Stiamo chiedendo interventi e strumentazione”.

Per la neo presidente della regione la vera guerra è prevenire l’emergenza: “Oggi ho chiesto al ministro Boccia e lo faremo anche con il premier Conte di assumere decisioni che riguardano tutto il territorio nazionale”. In sostanza estendendo i provvedimenti dedicati alla zona rossa in tutto il paese.

Il dibattito in queste ultime ore è anche relativo ad una presunta sottovalutazione dell’emergenza. Soprattutto alla luce di foto e video che continuano a circolare sul web e che ritraggono assembramenti di persone in locali o piazze, come se nulla stia avvenendo.

Da qui l’appello di Jole Santelli soprattutto ai ragazzi: “Rimanete nelle sedi universitarie. È pericoloso scendere in Calabria ed è più facile contagiarsi. Non c’è caccia all’untore, vorrei spiegare alle famiglie, ma la necessità di preservare. Se noi consentiamo che i locali rimangano aperti, come i bar, i ragazzi non capiscono. Dobbiamo essere coerenti con le norme che emaniamo. E poi dobbiamo chiarire. Non penso che ci sia un popolo di furbi, ma solo l’idea che questa cosa possa non succedere a noi. Dobbiamo invece cambiare abitudini di vita per 10 -15 giorni. Sono niente rispetto al beneficio che facciamo a noi stessi e agli altri”.