Clamoroso autogol di Falcomatà: 'Finale di Champions al Granillo'...ma non ha requisiti e licenza

First reaction, shock. Il sindaco ha proposto di far giocare la finale di Champions League al Granillo (privo di licenza e requisiti)

La prima reazione, che ha accomunato d’impulso tifosi, addetti ai lavori e semplici cittadini, è stata per tutti la stessa: “Si tratta certamente di una fake news”. Invece era tutto vero. Il sindaco Giuseppe Falcomatà ha inviato una lettera ufficiale al Presidente Uefa Aleksander Ceferin (peraltro in questo momento storico non certo amante dell’Italia dopo quanto accaduto con la Superlega e la Juventus in particolare…) chiedendo che Reggio Calabria fosse teatro della Finale di Champions League tra Manchester City e Chelsea, in programma il prossimo 29 maggio.

Due le considerazioni preliminari rispetto all’incredibile richiesta del primo cittadino. La prima riguarda le tempistiche, leggermente in ritardo. Da settimane infatti l’Uefa sta valutando le sedi idonee nelle quali poter spostare la finale, prevista inizialmente allo stadio Ataturk di Istanbul.  Nonostante l’invitante proposta di Falcomatà, l’Uefa è indirizzata verso due soluzioni: lo stadio Wembley di Londra (casa ideale considerato che a sfidarsi saranno due formazioni inglesi) o il Do Dragao di Porto.

La seconda considerazione riguarda la città (intesa nella sua espressione totale odierna) che Falcomatà ha indicato all’Uefa come sede della finale. Reggio Calabria. Senza perdersi in luoghi comuni e banali ovvietà: con quali servizi, in quale contesto ambientale e di immagine da esportare in tutto il mondo, Reggio Calabria sarebbe pronta ad accogliere un simile evento tra poco più di due settimane? Immaginarlo, senza andare incontro a brutte figure, appare esercizio di fantasia estrema.

Superate, non senza qualche difficoltà, le due considerazioni preliminari, è il momento di entrare nel merito dell’assurda richiesta avanzata dal primo cittadino al Presidente Uefa Ceferin. Il Granillo sarebbe teoricamente in grado di ospitare una Finale di Champions League? Dispone di tutti i requisiti necessari ? La risposta è no.

Con cadenza annuale, o triennale, la Uefa attraverso una guida ufficiale di riferimento pubblica quelli che sono i parametri e i requisiti necessari per inserire uno stadio in una “categoria” specifica che definisce se e come l’impianto in questione può ospitare una fase ufficiale di una delle due competizioni europee, Champions League o Europa League.

Le categorie di classificazione di uno stadio sono delineate in ordine crescente: category 1, category 2, category 3, category 4, quest’ultima necessaria per poter ospitare playoff, fase a gironi e fase a eliminazione diretta.

Dalla prima categoria sino alla quarta si passa in modo graduale a criteri e parametri sempre più specifici e di eccellenza costruttiva. Ogni categoria rappresenta la situazione di requisito minimo, a cui sono collegati ulteriori richieste in appendice di eventuale adeguamento o implementazione di dettagli specifici.

Secondo l’ultima guida pubblicata, la Uefa regola i requisiti e i parametri necessari dividendoli in 5 parti, suddivisi in 42 articoli.

Scorrendo gli articoli relativi alle singole parti (parte 1 Regole generali,  parte 2 Aree di gioco per Giocatori e Ufficiali, parte 3 Aree riservata agli spettatori, parte 4 area per i media, parte 5 Disposizioni di chiusura) appare chiaro ed evidente come lo stadio Granillo di Reggio Calabria possieda pochissimi requisiti tra quelli richiesti. 

In ultimo, da non dimenticare, l’ostacolo della Licenza Uefa. Lo stadio Granillo di Reggio Calabria infatti non dispone di tale licenza, ovviamente fondamentale per poter ospitare una finale di Champions League. Forse però il primo cittadino aveva immaginato ad una deroga in caso di via libera da parte dell’Uefa, in caso di parere positivo.

Insomma, quella che aveva l’aria di una boutade mediatica ‘più bella che vera’ per parafrasare l’avvocato Agnelli e il suo celebre pensiero su Zidane, si è trasformato per il sindaco Falcomatà in un autogol in stile Riccardo Ferri, recordman in serie A del non certo invidiabile primato.