“La lettera” di Oriana Fallaci che ha toccato il cuore delle Mamme di ogni generazione

Un’opera attuale che, anche a distanza di decenni, tocca tasti dolenti, e crea clamore

Una letturaedicata a tutte le mamme del mondo. Il libro di un’autrice nostrana, mamma “per poco”, che con le sue pagine ha conquistato i genitori di tutti i tempi: Oriana Fallaci con il suo “Lettera a un bambino mai nato”.

«Stanotte ho saputo che c’eri: una goccia di vita scappata dal nulla. Me ne stavo con gli occhi spalancati nel buio e d’un tratto, in quel buio, s’è acceso un lampo di certezza: sì, c’eri. Esistevi. Mi si è fermato il cuore».

ORIANA FALLACI

La lettura si sa è donna e pensando a chi, in Italia, potrebbe rappresentarla, il nome vien fuori con molta naturalezza. Oriana Fallaci è una bandiera non solo della letteratura italiana più recente, ma un vero e proprio modello di femminismo attivo e indipendenza che rasentano quasi il paradosso.

La nostra letteratura è costellata di donne che hanno fatto la storia attraverso le parole, da Matilde Serao a Grazia Deledda, da Elsa Morante a Dacia Maraini, fino ad arrivare ad Alda Merini.

Ma nel giorno della Festa della Mamma è bene ricordare la storia di una ragazza prima e una donna poi, dalla vita difficile, mai statica, mai monotona, che non si è fatta scalfire dalle intemperie, ma piuttosto si è plasmata grazie ad esse.

GLI SCRITTI PIÙ BELLI

È difficile individuare quali fra le sue opere sono le più famose, perché le composizione della scrittrice italiana sono davvero tante, se si tiene conto di saggi, articoli e interviste oltre ai veri e propri libri. Fra quelle più famose vi sono sicuramente “La rabbia e l’orgoglio”, uno struggente ricordo dell’11 Settembre (qui la recensione), “Un uomo”, il romanzo verità sulla vita di Alekos Panagulis (qui la recensione)e infine l’opera dal retrogusto più amaro: “Lettera a un bambino mai nato”.

Il libro in questione può essere descritto come il tragico monologo di una donna che aspetta un figlio guardando alla maternità non come a un dovere ma come a una scelta personale e responsabile.

Una donna di cui non si conosce né il nome né il volto né l’età né l’indirizzo: l’unico riferimento che ci viene dato per immaginarla è che vive nel nostro tempo, sola, indipendente e lavora.

LETTERA A UN BAMBINO MAI NATO

“Temo che dovrai abituarti a simili cose. Nel mondo in cui ti accingi ad entrare, e malgrado i discorsi sui tempi che mutano, una donna che aspetta un figlio senza essere sposata è vista il più delle volte come una irresponsabile. Nel migliore dei casi, come una stravagante, una provocatrice. O un’eroina. Mai una mamma uguale alle altre.”

Il monologo comincia nell’attimo in cui essa avverte d’essere incinta e si pone l’interrogativo angoscioso: basta volere un figlio per costringerlo alla vita? Piacerà nascere a lui? Nel tentativo di avere una risposta la donna spiega al bambino quali sono le realtà da subire entrando in un mondo dove la sopravvivenza è violenza, la libertà un sogno, l’amore una parola dal significato non chiaro.

Il best seller, primo grande successo dell’autrice toscana, seppur datato 1975, è un’opera attuale, che tocca tasti dolenti, che a distanza di 30 anni creano ancora clamore; allo stesso tempo però la scrittura fluida e graffiante della Fallaci infonde forza in tutte le donne, madri e non, per scelta o per sfortuna, che hanno avuto la fortuna di leggere le sue parole.

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