Ponte sul Calopinace, Falcomatà: ‘Ripartiti i lavori ma sono scaramantico…’

Doveva esser pronto in 120 giorni, ma ne sono passati 480. Il sindaco annuncia la ripartenza dei lavori dopo l'ennesimo stop

Cantiere di nuovo attivo al Parco Lineare Sud, dove, secondo quanto appreso dal sindaco Giuseppe Falcomatà sarebbero ripresi da poco i lavori per ultimare il tratto che permetterebbe di collegare la nuova opera, non ancora conclusa, della zona sud con il lungomare di Reggio Calabria.

Non sono stati di certo pochi gli eventi avversi che hanno caratterizzato la costruzione del ponte sul Calopinace che, purtroppo, non ha ancora una data di ultimazione.

I lavori del ponte sul Calopinace

Pochi metri, ma non si sa ancora quanto tempo, dividono il Parco Lineare Sud dalla zona del Tempietto. Un tratto davvero breve che, a causa delle infinite attese, si è trasformato quasi in abisso. Inevitabile chiedersi “questa sarà la volta buona?”. 

Secondo quanto dichiarato dal primo cittadino ai microfoni di Reggina TV, il cantiere per il piccolo ponte è già ripartito. Solamente qualche settimana fa, l’intera area versava in stato di abbandono.

I reggini, di certo, non vedono l’ora di poter accedere al “nuovo lungomare” cittadino creato nella zona sud, ma non si ha ancora una data da fissare sul calendario e, dopo il primo annuncio dei “120 giorni” e diversi stop, il sindaco Falcomatà ha preferito non esporsi sul termine dei lavori.

Cronoprogramma e stop

La consegna dei lavori per il ponte sul Calopinace è avvenuta il 31 luglio 2020, tempi di costruzione previsti 120 giorni. Da quel pomeriggio di metà estate di giorni ne sono passati 480.

Dopo il primo stop, il cantiere era ripartito nei primi giorni di marzo del 2021. Successivamente, altri intoppi avevano interrotto i lavori fino a non molto tempo fa.

Falcomatà fiducioso ma scaramantico

“Sono ripresi i lavori da qualche settimana – ha specificato il sindaco Falcomatà intervistato da Reggina TV. Sono stati fermi per lungo tempo a causa di problematiche tecniche” ha spiegato ai cittadini, entrando anche un po’ nel dettaglio.

“Le trivelle che servivano a realizzare le basi sono dovute arrivare da lontano perché il terreno non era facile o praticabile e, a causa di questo, sono state già rotte due diverse trivelle”.

Questa volta, però, al contrario del 2020, il primo cittadino non ha intenzione di far promesse e, ad una data da cerchiare sul calendario, ha preferito la cruda verità:

“Sono un po’ scaramantico quindi preferisco non dare una data per l’ultimazione dei lavori. Potrebbe esserci una nuova “tragedia” che causerebbe un altro stop. Per ora i lavori vanno avanti”.