Le sardine si stringono in piazza a Cosenza: “Uniti per difendere la Calabria”

In una piazza gremita da calabrersi di ogni estrazione e provenienza, lanciato un messaggio al popolo della sinistra. E la coordinatrice Corallo chiarisce: “Mai incontrato Callipo”

“Questa sera siamo in piazza per dimostrare il nostro dissenso. Il dissenso nei confronti di chi usa un linguaggio politico basato sull’odio, usa il disagio come strumento per accaparrare consensi, gioca sulla paura dell’altro o del diverso e sulla denigrazione del prossimo. Ma siamo in piazza anche per lanciare un messaggio costruttivo e propositivo, a tutto il popolo della Sinistra, che non è morto, come qualcuno vorrebbe farci credere, è vivo ed è capace di organizzarsi e di ritrovarsi, superando le differenze per il bene comune”.

Non erano 6000 come auspicato, ma le “sardine” calabresi, riunitesi grazie ad un tam tam organizzato sui social network in Piazza santa Teresa a Cosenza, un messaggio l’hanno mandato. Soprattutto ai calabresi. Quelli insoddisfatti, gli indecisi, quelli che dalla politica si sono allontanati per le tante delusioni patite. Gente di ogni estrazione, giunta nella città bruzia da diverse parti della Calabria, compresi personaggi in vista come il cantautore Brunori.

“Questa piazza non risponde a nessun’altra logica se non ai nostri valori: rispetto, pluralismo, solidarietà e umanità. Quella presente in questa piazza è la realtà della moltitudine, della complessità, della diversità e della politica”.

Gli organizzatori spiegano così, nel discorso iniziale, le intenzioni e il retroterra che anima il movimento: “Le Sardine sono tra i pesci più ricchi di Omega3 i quali, lo ricordiamo, apportano molteplici benefici, soprattutto alla memoria e noi, da buone Sardine abbiamo una memoria ben salda: si chiama memoria storica”. Rispondendo all’appello degli organizzatori, i cittadini presentatisi in Piazza Teresa hanno colorato la piazza con le sagome colorate delle sardine e con diversi cartelli: “fate l’amore non fate la Lega”, “sardine e pure terroni”, “Cosenza non abbocca”.

Il messaggio è di non rassegnarsi alla rassegnazione: “Non ce lo possiamo più permettere: la Calabria si sta spopolando, la nostra generazione è costretta a lasciare questa terra perché non vede alternative, e chi rimane deve combattere ogni giorno con mille inefficienze, dai trasporti alla sanità, dalla disoccupazione alla burocrazia, alla ndrangheta”. Ma ce n’è anche per la politica: “Fate un passo indietro e cercate l’unità, aprendovi sinceramente alla società civile. La nostra terra è ricca di esempi positivi, di associazioni, di giovani che si inventano un lavoro, che fanno arte e cultura, che coltivano la terra, che lavorano nel terzo settore (sostituendosi spesso al servizio pubblico), che fanno rivivere i paesini più sperduti della Calabria”. Infine l’arringa finale: “Ci vogliono mettere gli uni contro gli altri ma noi non abbocchiamo. Cosenza non abbocca, perché Cosenza è libera, solidale, antifascista, antirazzista, antisessista e antimafia. Ricordiamoci quali sono le nostre radici, qual è la nostra essenza: i calabresi sono persone accoglienti, sono un popolo pieno di culture, tante e diverse. Questi siamo noi, persone che nuotano da sempre in mare aperto, ma finalmente insieme, compatti, per difenderci dalla bestia, come le sardine”.

“Callipo? C’è bisogno di un’azione forte”

Proprio sabato, la discesa in campo annunciata da Pippo Callipo ha provocato un terremoto politico, almeno sul fronte delle ipotetiche alleanze che potrebbero nascere. Lo stesso imprenditore del vibonese aveva mostrato una certa attenzione al neo nato movimento delle sardine, che non hanno aspettato molto tempo per rispondere. Lo hanno fatto attraverso le parole della coordinatrice regionale Jasmine Cristallo, molto attiva sul fronte comunicazione in queste ultime settimane.

“Non conosco personalmente Pippo Callipo non l’ho mai incontrato e ieri non c’è stato alcun contatto diretto o indiretto fra di noi. Da più parti mi giungono attestati di stima, di affetto e di sollecitazione affinché io assuma direttamente ruoli di responsabilità nella prossima campagna elettorale per il rinnovo del Consiglio Regionale della Calabria. Tutto questo testimonia che c’è attenzione rivolta anche a quello che succede all’esterno dei “palazzi”. Se da un lato questo interesse non può che farmi piacere, dall’altro mi impone una ancor maggiore responsabilità nei confronti delle tantissime persone che dalla società civile mi attestano la loro stima e ripongono in me fiducia”.

Di fronte a quelle che la Corallo dipinge come l’avanzata di forze politiche culturalmente aggressive, “inquietanti”, non servono percorsi individualistici ma una nuova fase di unità. La chiamata a raccolta è un appello alla coscienza ed alla responsabilità di tutti, “in nome della fratellanza”: “C’è bisogno di un generoso atto di coraggio, occorre superare, tutti insieme, senza sopraffazioni o mortificazioni per nessuno, una stagione infausta di lotte fra gruppi dirigenti, una stagione fratricida che ha allontanato – se non addirittura impaurito – interi settori del polo di sinistra e progressista, relegandoli nello smarrimento, annullando la vitalità individuale e collettiva che si esprime nel quotidiano. Dalla Calabria può partire, può prendere vita una azione di Nuova Unità, che metta insieme sensibilità, identità, anche diverse”.