Miti Di Calabria: la leggenda della gallina dalle uova d’oro a Stilo

Ecco cosa narra la leggenda della gallina delle uova d'oro di Stilo in Calabria

Oggi vi portiamo a Stilo, comune italiano di 2.655 abitanti della città di Reggio Calabria, inserito nel circuito de “I borghi più belli d’Italia“. Qui sorge il Castello di Stilo o semplicemente Castello normanno, antico edificio di epoca normanna costruito da Ruggero II di Sicilia sul Monte Consolino nell’XI secolo, attorno al quale ruotano numerose leggende.

La leggenda della Gallina dalle uova d’oro a Stilo

Il Castello di Stilo aveva al suo interno una prigione incastonata poco fuori le mura, a strapiombo su una parete del Monte Consolino, dalla quale si entrava e si usciva da un’unica apertura dall’alto, calati o issati con una corda. Secondo l’antico mito da quella prigione era impossibile scappare e solo pochi reclusi e prigionieri uscivano vivi dalle orrende e temute segrete del castello.

Si narra di una nobile donne, di nome Regina, che aveva avuto in dono una magica gallina che ogni giorno deponeva un uovo d’oro. Non appena il prepotente governatore Costa Peloga venne a conoscenza del fatto, provò a circuire la donna per scoprire il suo segreto, ma Regina non svelò nulla ed egli la fece bastonare, rinchiudendola nel castello.

Il nipote di lei, Costa Condomicita, venne a saperlo e da Crotone, dove si trova alla corte del duca, ritornò a Stilo inviando rispettosamente ricchi doni al governatore come se nulla fosse mai accaduto. Subito dopo però si accordò con tredici amici, progettando un piano. All’alba, i congiurati si recarono al palazzo del governatore e appena le guardie spalancarono la porta, fecero irruzione nella stanza da letto di lui sfoggiando i pugnali.

Il governatore con un salto raggiunse la finestra e si gettò a capofitto, tentando di salvarsi fuggendo. Egli venne però raggiunto, legato e “condotto al popolo dalle mani del quale ricevette la morte dopo i peggiori oltraggi”. Costa Condomicita venne eletto governatore e la donna venne immediatamente liberata.

Della prodigiosa gallina che covava le uova d’oro, non si seppe più nulla, ma per qualcuno capace di leggere nei simboli nascondeva qualche altro e anche più prezioso segreto.