'La carezza di un padre': la lettera di Mary al sindaco Falcomatà

"Falcomatà ha mostrato che l’uomo deve saper essere umano. Grazie sindaco". Le parole di una lettrice

“Sono giorni difficili, impossibili persino da immaginare. Siamo tutti reclusi in casa e ci affidiamo soltanto a quello che ci viene comunicato da tv e giornali. Non sappiamo più cosa ci sia lì fuori, appena dietro la porta delle nostre abitazioni. L’unico conforto che ci arriva è quello del sindaco Giuseppe Falcomatà che, in queste ore, sta mostrando ai suoi cittadini come l’uomo sia essere uomo quando è l’umanità ad essere in pericolo.

Ciò che è accaduto al porto di Villa San Giovanni è il sintomo più assurdo di questo Coronavirus che, eravamo convinti, colpisse soltanto i polmoni conducendo a morte per difficoltà respiratorie. No, da Villa ci arriva la notizia che questo tremendo male attacca anche il cuore e la mente delle persone pronte a gridare all’untore e ad invocare il destino più crudele per chi ha sfidato i decreti pur di raggiungere il proprio paese. I siciliani che respingono i siciliani è un’immagine degna di una sceneggiatura di un b-movie di quarta serie, infarcito di pressappochismo, vacuo patriottismo, sciocco sovranismo e di quella stupida ed infame difesa della razza che quasi quasi ce la stavamo dimenticando.

Il sindaco di Reggio Calabria, invece, ha dimostrato, senza alcun tipo di spettacolarizzazione, che aiutare il prossimo è ciò che viene prima di ogni cosa, mantenendo saldo il principio di tutela della salute pubblica. Giuseppe Falcomatà ha insegnato all’Italia che l’essere comunità prescinde da ogni pericolo, da qualsiasi sottovalutazione del problema, da ogni falla nella macchina burocratica e amministrativa partita a debellar questo male estremo. Ma come si poteva pensare di lasciare all’addiaccio uomini, donne e bambini nel bel mezzo di una rada portuale, in auto al freddo e sotto la pioggia, senza viveri, né bagni e un letto dove dormire? Di che stiamo parlando?

Falcomatà ha mostrato che l’uomo deve saper essere umano. La sua presenza a Villa San Giovanni ha fatto vedere come l’istituzione tale deve essere in qualsiasi circostanza e non deve mai smarrire la strada della credibilità, anche se di fronte si trova, a tutti i livelli, orecchie che non ascoltano, occhi che non vedono, cuori che non battono. Ed allora è con gratitudine, stima e ammirazione che i reggini devono guardare a questa grande lezione di umanità, certi che lì fuori, a rappresentarli, c’è un sindaco che ha ben saldi i principi che ispirano la nostra Costituzione e la sensibilità di chi ha l’onere e l’onore di amministrare il destino della sua comunità. Reggio, oggi, si è svegliata con la carezza di un padre. Grazie sindaco!

Mary Suraci