Turismo al collasso, Tour Operator calabrese scrive al Governo

"Le indiscrezioni sul decreto rilancio lasciano intravedere una vera e propria catastrofe". La lettera di Master Group Tour Operator

Anche il settore turismo inizia a contare i danni dovuti alla pandemia. Il Coronavirus ha bloccato ogni tipo di spostamento e così gli imprenditori del settore viaggi si trovano a dover far fronte ad uno scenario che mai avrebbero immaginato. Master Group Tour Operator, azienda calabrese, ha deciso di scrivere una missiva per destare l’attenzione del Governo nazionale.

LA LETTERA

“Stimato Presidente della Repubblica – Sergio Mattarella
Egregio Presidente del Consiglio – Giuseppe Conte
Egregio Ministro Beni Attività Culturale e Turismo – Dario Franceschini

Scriviamo questa lettera aperta per gridare il nostro sdegno, la nostra rabbia e la nostra frustrazione nel sentirci impotenti. Siamo lo 0 virgola di quel significativo 20% di forza lavoro italiana e facciamo parte di quella categoria che produce e rappresenta il 13% del PIL.

Le indiscrezioni ormai note sul decreto “Rilancio Italia” riferite alla filiera turistica lasciano intravedere, non più la luce fuori dal tunnel che molti di noi si aspettavano, ma una vera e propria catastrofe che inevitabilmente colpirà imprenditori, lavoratori e famiglie. Un intero comparto lasciato alla deriva! Un collasso economico che farà cedere il sistema Italia e per la quale Vi dovrete sentire responsabili. Avete abbandonato noi, professionisti del turismo, persone che hanno promosso l’Italia nel mondo, che con risorse proprie hanno investito sul Bel Paese, portato con professionalità e in ogni angolo del globo la diffusione della nostra arte, della nostra cultura, del nostro cibo, delle nostre tradizioni. Si nostre, perché queste cose appartengono a noi italiani, gli stessi che oggi vengono abbandonati dallo Stato.

E lo abbiamo fatto con passione, la stessa che ha sempre contraddistinto questo popolo e permetteteci di sottolinearlo, questa categoria di uomini e donne del turismo. Gli stessi che sono riusciti a superare diverse sfide. Attentati, guerre, terremoti, crisi economiche non ci hanno spaventato. Siamo rimasti a combattere nemici invisibili, abbiamo protetto i nostri clienti, siamo stati in prima linea quando ci è stato richiesto sacrificio, abbiamo continuato ad onorare i nostri debiti e ne abbiamo fatti altrettanti per far crescere le nostre aziende. Aziende che, a fronte di un emergenza senza precedenti, rischiano di sgretolarsi con minime opportunità di sopravvivere.

Non siamo folli a tal punto da credere che avreste salvato Voi il nostro mondo, ma siamo altrettanto lucidi da ritenerVi complici di questa disfatta. Purtroppo, e lo diciamo anche con un filo di disprezzo, Vi rammaricherete di averci accantonato solo quando un giorno, presumibilmente una domenica, saremo chiamati a dare le nostre preferenze su certe schede. Siamo tanti, talmente tanti (forse milioni) che saremo capaci di sprigionare una vera potenza di fuoco! Abbiamo 45 anni, lavoriamo nel turismo da 25, abbiamo servito ai tavoli, riordinato camere, affettato patate, emesso fatture, occupati del check in, emesso biglietteria, consigliato viaggi, accolto clienti, studiato gestionali, prenotato alberghi e servizi, guidato pulmini, sacrificato i nostri affetti, il nostro tempo e la nostra persona.

Siamo sicuri, caro Presidente, caro Premier e caro Ministro di essere portavoce di tanti come noi, abituati al sacrificio e di certo non spaventati dal lavoro. Abbiate non pena, ma almeno rispetto per questa categoria che per la prima volta, con tanta dignità, urla e invoca la Vostra vera attenzione”.