Falsi in atti pubblici, truffe e abuso d’ufficio in un liceo del Reggino: indagate 5 persone

Illeciti penali, nel contesto della gestione burocratica e amministrativa di un importante Liceo


Nei giorni scorsi i Carabinieri della Compagnia di Taurianova hanno notificato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Palmi nei confronti di 5 persone, insegnanti e dirigente scolastico di un locale Liceo Musicale, ritenute responsabili, a vario titolo e in concorso tra loro, dei reati di falsità ideologica commessa dal Pubblico Ufficiale in atti pubblici, truffa ai danni del Ministero della Pubblica Istruzione e abuso d’ufficio.

Il provvedimento giunge ad esito di una attività investigativa, supportata da monitoraggio tecnico, analisi documentali ed escussioni testimoniali, convenzionalmente denominata “Note Dolenti”, condotta dal 2020 dai Carabinieri della Compagnia di Taurianova e della dipendente Stazione di Cinquefrondi, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Palmi, P.M. Dott. Daniele Scarpino, che ha permesso, nelle varie fasi, di ricostruire un illecito sistema di false, forzate e irregolari iscrizioni di studenti ad un locale Liceo Musicale, finalizzato a indurre in errore le articolazioni territoriali del Ministero della Pubblica Istruzione, per costituire le prime classi anche senza un numero minimo di iscritti, o falsificando o non svolgendo le prove obbligatorie di ammissione, e quindi consentendo un ingiusto profitto di retribuzione ad alcun insegnanti.

In particolare, è stato documentato come nei test attitudinali di ingresso per l’anno scolastico 2019/2020, la commissione esaminatrice, composta dal dirigente scolastico e altri docenti in servizio presso l’istituto formativo, abbia falsificato il verbale pubblico di commissione, attestando l’idoneità di alcuni alunni che neanche si erano presentati alle prove valutative. Successivamente, al fine di avere un numero minimo di studenti, gli stessi alunni sono stati forzatamente iscritti alla classe prima, inducendo in errore il Ministero della Pubblica Istruzione.

Nelle successive comunicazioni, infatti, la classe risultava composta da un numero superiore a quello reale, provvedendo ad adottare un orario di lezioni comprensivo di ore di insegnamento per alunni in realtà inesistenti. Tale stratagemma ha ovviamente comportato un ingiusto profitto in favore di alcuni insegnanti, anche non di ruolo, consistito nella retribuzione stipendiale per lezioni individuali mai effettuate, oltre che ulteriori eventuali vantaggi in termini di punteggi e graduatorie.

Anche nel successivo anno scolastico 2020/2021, è stato documentato come la dirigente scolastica, nonostante uno specifico obbligo di legge, non abbia consapevolmente costituito la commissione esaminatrice e non indetto le preordinate prove per la verifica delle competenze musicali degli aspiranti studenti, condizione necessaria ai fini dell’iscrizione, istituendo formalmente la classe e permettendo ingiusti vantaggi patrimoniali ad insegnanti non di ruolo. In un caso, addirittura, la stessa dirigente si è illegittimamente sostituita all’identità di un genitore di una alunna minorenne, al fine di compilare e registrare fittiziamente la domanda di iscrizione.

Illeciti penali, nel contesto della gestione burocratica e amministrativa di un importante Liceo, che hanno causato un rilevante danno sia alla Pubblica Amministrazione, in termini di illegittime retribuzioni ad insegnanti e nei principi di buon andamento, legalità, trasparenza ed imparzialità, ma anche ad altri docenti, di ruolo o non, che hanno subito una illecita alterazione del sistema di assunzione, distribuzione e pagamento delle ore di insegnamento.