Lido Comunale, solo promesse e proclami: rimangono degrado e abbandono

Striscioni e volantini esposti al Lido Comunale dal Centro Studi Tradizione Partecipazione

“Per quest’anno non cambiare, stessa spiaggia, stesso mare. STESSO LIDO COMUNALE
Sono le parole di una famosa canzone sull’estate, adattate a una problematica che non passa mai di moda in Città: le condizioni del LIDO COMUNALE DI REGGIO CALABRIA”.

Giancarlo La Monica, Presidente del ‘Centro Studi Tradizione Partecipazione’, sottolinea lo stato di incuria e abbandono in cui si trova il Lido Comunale di Reggio Calabria.

“Ogni anno, da molti anni ormai, ci troviamo ad affrontare gli stessi problemi, ormai insormontabili per la nostra amministrazione comunale.

Sì, perché ogni anno vengono fatte promesse di RESTYLING.

L’ultima in ordine di tempo è dell’8 febbraio scorso: durante una riunione a Palazzo San Giorgio tra i vertici all’amministrazione comunale e soprintendenza archeologica, delle belle arti e del paesaggio, si è parlato di decoro e agibilità, riqualificazione e valorizzazione”.

Articoli su articoli, proclami su proclami. Ma il risultato è sempre lo stesso, evidenzia La Monica: “INCURIA, DEGRADO, ABBANDONO, DISTRUZIONE, DECADIMENTO.

Solo così possiamo descrivere quello che è sotto gli occhi di tutti: il LIDO è diventato un ritrovo per sbandati, spacciatori e allogeni che bivaccano nella più totale tranquillità, complice anche l’illuminazione assente lungo tutto il tratto della via marina bassa, tra cabine depredate e usate come bagni pubblici, scale pericolanti e muri imbrattati con ogni tipo di graffito e dedica d’amore.

Questa è la realtà con cui ogni reggino e ogni turista devono fare i conti ogni anno.

Eppure basterebbe attuare un piano di riqualificazione ben preciso, peraltro già presente sui tavoli di questa amministrazione comunale.

Ma la verità è che manca la volontà di rendere il LIDO fruibile alla cittadinanza, un posto accogliente e meta turistica, fiore all’occhiello della via marina di Reggio Calabria, come è nelle sue potenzialità.

E se guardiamo con piacere al RESTYLING della Pineta Zerbi e dell’area circostante, non possiamo non essere preoccupati e scandalizzati dal sempre crescente degrado che si trova a un metro di distanza dalla nuova opera.

Non possono esserci due pesi e due misure sulla RIQUALIFICAZIONE delle AREE della nostra città.
Men che meno in questo caso, considerata la vicinanza dei siti e quanto al contrario sarebbe strategico, oltre che bello e dignitoso, dare continuità al decoro.

La stagione estiva è alle porte e servono risposte.
ADESSO”.

 

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