Mala Gestio, Reggio Bene Comune: “La città non può pagare le conseguenze nefaste di un sistema politico-affaristico criminale”
“Stiamo pagando da quasi 7 anni i tributi locali al massimo delle aliquote a fronte di servizi spesso scadenti e pieni di violazioni contrattuali”. La nota di Reggio Bene Comune
05 Ottobre 2019 - 11:36 | Comunicato
Le cronache giudiziarie degli ultimi anni ci restituiscono uno scenario degno delle narrazioni del migliore Camilleri; eppure ciò che ne viene fuori, a livello cittadino, non è una fiction o un libro ma una grottesca e drammatica realtà.
La città sarebbe stata governata, da almeno un paio di decenni, da una cupola masso-ndranghetistica al cui vertice vi sarebbero figure comel’avv. Paolo Romeo e l’avv. Giorgio De Stefano che avrebbero deciso, passo passo, buona parte degli equilibri politici con una cabina di regia criminale raffinata e chirurgica.
L’ultima inchiesta “mala gestio”, dulcis in fundo, delinea uno spaccato politico-mafioso- imprenditoriale scellerato che , se confermato, dimostra scientificamente come Reggio sia stata saccheggiata con metodo e lucida consapevolezza per favorire interessi “altri” da quello del “bene comune”.
Pertanto non è mai una “buona notizia“ quella di arresti o di indagini di questa natura perchè indici di fallimento socio-culturale e politicoma la città pretende giustizia e si deve fare luce, ora più che mai, su una delle più tristi ed indecorose pagine amministrative cittadine.
La condizione di pre-dissesto in cui siamo stati ricacciati è stata ed è,di fatto, una vera e propria “punizione“ nei confronti di migliaia di famiglie costrette a pagare con le proprie tasche (in una situazione di crisi economica nazionale) gli effetti di uno squilibrio economico-finanziario prodotto da altri.
Un prezzo salato ed ingiusto che, alla luce di quanto emerge da “mala-gestio”, sarebbe una vera “mazzetta” alla criminalità; per la prima volta, forse, corrisposta dalla collettività ed imposta, paradossalmente,da una legge inadeguata.
Lo stesso Falcomatà, non dichiarando il dissesto, ha commesso un imperdonabile errore politico-amministrativo avallando un ignobileprelievo economico ai danni della cittadinanza per garantire creditivantati da Aziende rispetto alle quali non vi è stata mai quella “operazione-verità“ più volte evocata, anche in campagna elettorale,dall’associazione “La Cosa Pubblica” la cui istanza condividiamo e sposiamo pienamente.
Stiamo pagando da quasi 7 anni i tributi locali al massimo delle aliquote a fronte di servizi spesso scadenti e pieni di violazioni contrattuali; una morsa economica che strozza la città ed impedisce fattivamente qualsiasi forma di programmazione seria per il territorio.
Riteniamo necessario lanciare un appello per una battaglia forte e radicale, rivolta alla cittadinanza tutta, per chiedere allo Stato Centrale di riportarci immediatamente in una condizione di giustizia; questo “debito” va sospeso o annullato del tutto fintanto che non vi sarà un pieno accertamento dei veri responsabili facendoli pagare, dunque, con il proprio patrimonio come di norma prevede la stessa Corte dei Conti.
Non dobbiamo e non possiamo chiedere più nulla ai cittadini se non avremo un quadro chiaro, prima di tutto, di quanto avvenuto nel “sacco di Reggio” .
Vogliamo sapere Chi ha concesso denaro pubblico a Chi e per quali servizi oggettivamente effettuati.
Vogliamo conoscere la verità sul “sistema” del “Modello Reggio” che, a nostro avviso, presenta articolazioni ben più ampie di quanto finora emerso.
Questo è un percorso doveroso che deve effettuare la magistratura ma intanto a pagarne le spese non deve essere una città ormai in uno stato di emorragia permanente sia economica che sociale.
Reggio Bene Comune