Maltempo, Lemma (Udc): "L'Italia a due velocità, riflettori su Venezia e Reggio abbandonata"

"Come se non bastassero i danni, i cittadini calabresi e reggini devono assistere anche alla beffa". Le parole del Commissario Udc

«Fa sempre più male toccare con mano l’incompetenza politica delle nostre classi dirigenti e l’inefficienza dei vari governi nazionali che si succedono. Mai in grado di mettere in atto interventi concreti per prevenire ed evitare i danni che i frequenti eventi di estremo maltempo continuano a provocare su tutto il territorio nazionale».

A sostenerlo è la Commissaria Provinciale della Città Metropolitana dell’Udc Paola Lemma che, dopo quanto avvenuto durante gli scorsi giorni, si appella alla deputazione calabrese per fare in modo che il territorio della Provincia di Reggio non venga abbandonato a se stesso.

«Come se non bastassero i danni, i cittadini calabresi e reggini devono assistere anche alla beffa – afferma Paola Lemma – Naturale che Venezia invasa dall’acqua alta, con il suo enorme patrimonio artistico in pericolo, venga posta al centro dell’attenzione per evitare il peggio, ma è possibile che questo debba tradursi anche nell’ignorare completamente quanto avviene alle nostre latitudini?

Sui danni provocati dal maltempo a Matera, ultima capitale della Cultura, quasi nessun intervento, per non parlare dell’area della Locride che, per l’ennesima volta negli ultimi anni – spiega la Commissaria provinciale dell’Udc – è stata nuovamente flagellata da un’ondata di maltempo che ha spazzato via strade, rovinato colture, messo in ginocchio la rete ferrata, già precaria dopo le alluvioni degli scorsi anni, e distrutto quasi completamente il lungomare.

E non basta chiedere o richiedere lo stato di calamità se ogni anno, o al massimo ogni due, si deve ricominciare dal punto di partenza. Servono interventi strutturali di messi in sicurezza del territorio – conclude Paola Lemma – da pianificare fuori dell’emergenza con il sostegno del governo nazionale e di quello regionale che fin qui hanno preferito ignorare il problema. E soprattutto serve una nuova classe politica locale che sappia finalmente farsi valere a Roma e imporre all’agenda dei governi la soluzione dei problemi del nostro territorio, mettendo fine alle inutili peregrinazioni col cappello in mano per fare solo i propri interessi di poltrona.

I diritti dei cittadini della Locride valgono quanto quelli di tutti i cittadini italiani, compresi quelli della bellissima Venezia. Il mio appello, dunque, va ai cittadini perché al momento delle prossime elezioni, di qualsiasi ordine e grado, si ricordino di tutti coloro che hanno usato il Meridione soltanto come enorme serbatoio di voti per poi abbandonarlo al proprio destino una volta eletti. Va scelto il rinnovamento e persone in grado di porre in essere programmi e interventi indispensabili per il nostro territorio, a partire dalla sua messa in sicurezza».