Maltempo, Occhipinti (UDC): "La storia di Bova Marina può ripetersi a Scilla e Bagnara"

Riccardo Occhipinti critica ancora una volta l’operato dell’Amministrazione della Città Metropolitana

«Siamo alle solite: alle prime perturbazioni, eccezionali e non, i Comuni costieri della Città Metropolitana sono costretti a fare la conta dei danni prodotti da vento e mareggiate. Abbandonati al loro destino dai governi di ogni livello e non in grado di porre in essere nemmeno i più elementari interventi di messa in sicurezza del territorio».

A sostenerlo è il delegato per l’Udc della Provincia di Reggio Calabria Riccardo Occhipinti che critica ancora una volta l’operato dell’Amministrazione della Città Metropolitana.

«Non si capisce come l’Amministrazione abbia speso i fondi destinati alla prevenzione del dissesto idrogeologico – dice ancora Occhipinti – il maltempo continua a flagellare il territorio ed ogni anno i danni sono peggiori di quello prima e sempre nelle stesse zone».

«Il livello di incuria raggiunto a Bova marina – prosegue Riccardo Occhipinti – è incredibile. E’ passato circa un mese dalla mareggiata che ha distrutto il lungomare ed ancora non sono stati realizzati neanche gli interventi per la messa in sicurezza del tratto stradale, né è stata ripristinata la possibilità di circolazione degli autoveicoli. Una situazione insostenibile sulla quale dovrebbe riferire alla cittadinanza il sindaco Zavettieri. Non vorremmo adesso che la storia debba ripetersi anche a Bagnara e Scilla che proprio in queste ore sono alle prese con eventi estremi di maltempo. Purtroppo, però, non si può sempre sperare nella buona stella, ma occorre che la classe dirigente si assuma le proprie responsabilità e programmi finalmente gli interventi necessari per la prevenzione dei danni di fenomeni di questo tipo che ormai si ripetono puntualmente. Lasciare sguarniti i tratti di costa più delicati, senza posizionare adeguate barriere e protezioni, significa condannare gli abitanti delle zone costiere a contare i danni ad ogni inverno, mettendo a rischio la loro stessa incolumità».