Covid a Reggio, la testimonianza ed il racconto di una mamma: 'Grazie GOM'

"In un momento di vulnerabilità fisica e psicologica ho trovato rassicurazione in tutto il personale". La lettera di una "Mamma Covid"

Riportiamo di seguito la lettera di una “mamma Covid“, è così che si firma una paziente del GOM di Reggio Calabria che ha vissuto il parto da “positiva” ed ha voluto ringraziare l’equipe medica e tutto il personale sanitario per l’assistenza ricevuta. Il messaggio, diffuso dalla pagina Facebook dell’azienda ospedaliera, trasmette anche un sentimento di speranza alle tante donne che si trovano nella stessa situazione.

“Vorrei rivolgere un pensiero al reparto di Ginecologia ed Ostetricia. Non è stata la prima volta che partorisco al GOM di Reggio Calabria, bensì la terza. Questa volta, però, ho fatto un’esperienza completamente nuova grazie al Covid-19. Arrivata alla quarantunesima settimana di gravidanza, vengo ricoverata per l’induzione al parto. Negativa al tampone antigenico fatto prima del ricovero dopo 12 giorni di quarantena a causa dell’infezione da Covid-19, risulto ancora positiva al tampone molecolare in Ospedale. Pertanto, come da protocollo, vengo ricoverata nel reparto di ginecologia riservato alle mamme e future mamme positive.

Non nego che, sia durante la quarantena, sia al momento del ricovero, avevo un’enorme paura di non essere abbastanza seguita ed assistita in caso di positività, dal momento che sarei stata completamente sola al momento del parto, senza mio marito.

Tutto ciò non è avvenuto. Durante la mia degenza ed il parto sono stata molto seguita dalle Ostetriche, davvero molto attente ad ogni esigenza e alle quali rivolgo un grande abbraccio virtuale.

Per tutto questo, ringrazio tutto il personale ostetrico, ginecologico e anche gli operatori socio sanitari per la cura, la competenza e l’umanità con cui svolgono il loro lavoro. In un momento di particolarmente vulnerabilità fisica e psicologica, ho trovato rassicurazione in loro, nonostante riuscissi a vedere solo i loro occhi (tutto il resto infatti, era accuratamente protetto dai DPI).

Grazie, in particolare, alla Dottoressa Antonia Cozzupoli, di cui apprezzo le doti professionali e personali, e al personale del Nido e della Neonatologia”.