Manifestazione pro Gratteri, le scelte dei candidati alla Regione

Santelli e Tansi restano a casa “per motivi di opportunità”. Callipo e Aiello scelgono di partecipare. Ecco le reazioni

L’invito silenzioso degli organizzatori, alla politica, era stato quello di non presenziare alla manifestazione. O quantomeno di non portare vessilli o bandiere, perchè la natura assolutamente apolitica e spontanea della manifestazione doveva essere preservata. Motivi di opportunità, ma anche e soprattutto per provare a non far strumentalizzare la manifestazione stessa che al contrario avrebbe perso il suo vero significato. Quella della partecipazione popolare, scevra da interessi, e motivata dal solo intento di manifestare vera vicinanza al pool della procura catanzarese guidato da Nicola Gratteri. I desiderta degli organizzatori alla fine sono stati esauditi.

Ma se Jole Santelli e Carlo Tansi, hanno rispettato l’invito, lo stesso non può dirsi per Pippo Callipo e Francesco Aiello. I due avevano già manifestato la propria volontà di essere presenti in piazza e così hanno fatto.

“Un esercito invincibile che non tace…”

Come detto Jole Santelli a Catanzaro non c’è andata. Idealmente però mostra di appoggiare con convinzione la manifestazione pro Gratteri:

“Con la vostra presenza a Catanzaro oggi – scrive in una nota -testimoniate di stare dalla parte giusta. Ci avete messo la faccia, con quella dignità e quella fierezza di cui noi calabresi siamo capaci. Siete idealmente la migliore scorta, quella della società civile “armata” della forza della legalità, che fa da scudo a un uomo delle istituzioni. Il procuratore Nicola Gratteri sa di non essere solo e tocca oggi con mano la potenza del suo “esercito”, quello invincibile che non tace e non piega la testa ma invece parla e cammina a testa alta”.

Jole Santelli giura che se fosse stata lì, a Catanzaro, sarebbe stata in prima fila, e si impegna non solo a non tirare per la giacca il procuratore, ma anche a sostenere la sua azione:

“Rispettare chi opera nella trincea della legalità, per chi ha responsabilità politiche, significa in primo luogo non fargli mancare gli strumenti per la sua attività: uomini e mezzi, quelli che tante e troppe volte anche il dottor Gratteri ha chiesto invano. Sostenere l’azione di Gratteri vuol dire applicare in concreto la legalità, dare sostegno alle sue battaglie perché gli uffici giudiziari calabresi siano messi nelle condizioni di lavorare al meglio. È l’antimafia dei fatti che porterò avanti con convinzione anche da presidente della Regione Calabria”.

“Sono indignato, ma fiducioso…”

Da parte sua Carlo Tansi chiarisce come per il rispetto dovuto all’Istituzione Giudiziaria abbia ritenuto inopportuno partecipare alla manifestazione di Catanzaro, per evitare che si potesse strumentalmente utilizzare contro la DDA e Gratteri, “una presenza che in questa fase della campagna avrebbe assunto il valore di un sostegno più elettorale che politico”. Per il candidato di “Tesoro Calabria” la manifestazione e la partecipazione registrata

“confermano che la Calabria per bene c’è, apprezza l’importante, intelligente, incessante ed efficace attività che sta svolgendo la DDA diretta da Nicola Gratteri e non tollera più di essere etichettata come la Regione dell’omertà, della paura e dell’indifferenza. Il dott. Gratteri non è solo. Tantissimi Calabresi, la maggioranza, sono al suo fianco nella lotta alla malavita organizzata che, anche attraverso la connivenza con la casta politico-burocratica, ha bloccato per anni ogni possibilità di sviluppo socio-economico della Regione più bella d’Italia”.

Ma a Tansi non è sfuggita la presenza di alcuni suoi competitors, e non le manda certo a dire:

“Ho appreso invece – si legge ancora nel suo post – che si è notata la presenza alla manifestazione di altri esponenti politici che non hanno disdegnato a candidare nelle loro liste indagati per fatti di mafia, malversatori di risorse pubbliche e condannati per fatti inerenti la loro pregressa attività politica, pienamente responsabili del fallimento della nostra regione. Sono perciò indignato e al contempo fiducioso perché sono certo che i Calabresi lo sono come noi e che il 26 gennaio, data delle elezioni, ci riserveranno una sorpresa che rimarrà nella storia”.

“Collaborare con Gratteri”

Pippo Callipo ha scelto di esserci a Catanzaro. Lo aveva annunciato in anticipo, vista anche la concomitanza di un appuntamento elettorale nella città capoluogo. “Orgogliosi di un grande calabrese. Orgogliosi di essere calabresi. Grazie #Gratteri”, si leggeva stamane sul suo profilo facebook. Ma nessuna nota, fino al momento, ha sottolineato la sua presenza alla manifestazione. Intercettato dal “Quotidiano del sud” ha definito la manifestazione una bella testimonianza di vicinanza e di incoraggiamento per il procuratore.

“Sta facendo una gran cosa – ha detto – la prima rivoluzione in Calabria. Ora non dobbiamo fare in modo che la manifestazione rimanga fine a se stessa. I presenti e gli assenti dovranno collaborare con Gratteri nel senso di avere la forza di denunciare e prendere posizione sulla legalità. Come dice Gratteri, quel trenino lego che ha smontato pezzo per pezzo, noi dobbiamo assolutamente rimontarlo scartando quei pezzi difettosi. Questa sarà la vera vittoria della Calabria”.

“Non bastano le parole, contano i fatti”

A catanzaro c’era pure Francesco Aiello, candidato per la coalizione civica del Movimento 5 stelle che ha sottolineato con un post sulla propria pagina facebook la propria vicinanza a Nicola Gratteri, ricordando con forza che “non bastano le parole e gli annunci a costo zero”. Aiello ricorda che i pentastellati hanno presentato circa un migliaio di esposti dettagliati su abusi, ingiustizie, sprechi di risorse pubbliche, assegnazione di incarichi illegittimi e affidamenti diretti.

“Ora la legalità va di moda, in politica – ha scritto -. Ma nel merito contano i fatti. Soltanto il Movimento 5 Stelle ha denunciato alle Procure calabresi atti e prassi irregolari dell’amministrazione pubblica, riguardo alla gestione della sanità, del ciclo dei rifiuti, degli uffici regionali e degli enti locali. Per tali fatti noi possiamo parlare di legalità con limpida coerenza, avendo operato in concreto nell’interesse dei calabresi. Quando le parole non sono accompagnate dai fatti, si prende in giro l’elettorato e l’intera comunità”.

Per Aiello, come Gratteri ha ribadito più volte e come confermano le inchieste di tutte le Procure, la legalità è il primo problema di cui in Calabria si deve occupare la politica:

“Centrodestra e centrosinistra non hanno curriculum a riguardo, poiché hanno sempre taciuto rispetto alle nostre denunce e hanno addirittura negato i fatti che abbiamo rappresentato, infine accertati dalla magistratura”.