Marco Mengoni scatena il Palacalafiore anche attraverso i suoi silenzi - FOTO

di Anna Biasi - Ci ha voluto bene veramente. Lo s

di Anna Biasi – Ci ha voluto bene veramente. Lo si sente dalle parole che dice ed anche da quelle che non dice, attraverso i suoi silenzi. “Voglio darvi una spiegazione ai miei silenzi. In realtà vi sto guardando da quasi 8 anni. Il penultimo disco si intitola le cose che non ho ed una delle cose che non ho, a volte, è il tempo per riflettere e per pensare a quello che sto vivendo. Scusate se tante volte sto in silenzio, ma è perché mi sto godendo il momento”.

Saluta tutti Marco Mengoni e ricorda i quattro, cinque anni trascorsi prima di ritornare a Reggio Calabria. “Grazie mille – dice –  ad ognuno di voi per aver deciso di passare queste due ore o poco più insieme a noi, a chiunque ha dormito fuori dal palazzetto per prendere le prime file, grazie a tutti quelli che hanno deciso di prendere un aereo, un treno, una bicicletta o solamente le gambe per arrivare qui. Grazie mille a tutti voi.”

È una serata all’insegna del divertimento, dell’allegria in cui lo stesso Mengoni incita a cantare e a ballare.

È un concerto strepitoso.

Molte sono state le canzoni dell’album “Le cose che non ho” uscito a dicembre 2015 per Sony music, ma non mancano neanche i singoli come “Non me ne accorgo” e le canzoni dell’album Parole in circolo. Canta “Esseri umani”, “Pronto a correre”, “Ricorderai l’amore” “Solo due satelliti” scritta da Giuliano Sangiorgi,  e l’inedito “one dance/Onde” sul quale danza a più non posso.

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La sua vita non è cambiata nonostante il successo, nonostante abbia vinto il Best European Act agli MTV Europe Music Awards.

Quello che mette in scena è una vera e propria esibizione da led psichedelici, da maxischermo e da spettacolo in cui Mengoni appare in tutto il suo splendore.

Viaggia attraverso il palco, in aria, sospeso. A volte è seduto (sempre in aria) comodamente sul divano, simulando di esser in casa propria, a canticchiare, con gli schermi illuminati da contorni casalinghi. Altre volte, senza paura, spunta dal cielo, sospeso, e gli occhi sono tutti in alto verso di lui.

La platea urla mentre canta uno dei primi pezzi della sua carriera “In un giorno qualunque”, come sempre accompagnato da un maestro e tuttologo Peter Cornacchia. Poi finalmente arriva “Sai che” il nuovo singolo, già disco d’oro, realizzato con Michele Canova Iorfida e con Fortunato Zampaglione. Mentre la canta presenta sullo sfondo un’evoluzione di stati d’animo e panorami: scorrono immagini di foreste e canyon dell’ovest in cui Marco canta da un secondo palco avvicinandosi sempre più al pubblico. Infatti subito parte “ad occhi chiusi” e riesce a toccare le mani di alcune fan che impazziscono di gioia.

Dedica poi la canzone “Freedom” alle donne che hanno aspettato fin troppo per la libertà. E poi sulla canzone “non passerai” arriva una sorpresa per il vincitore della terza edizione di Xfactor della categoria di Morgan: il palazzetto si illumina di cellulari e molti ragazzi stringono in mano un foglio con scritto “sei il nostro sorriso”. Così si emoziona e chiede un foglio da conservare per ricordo di questo concerto a Reggio Calabria.

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Non può mancare il brano vincitore di Sanremo 2013 “L’essenziale”, ed altri famosi come “La valle dei re”, “Io ti aspetto”  e “Guerriero”  in cui tutti suonano tamburi, anche nei led luminosi ed il risultato è qualcosa di magico e misterioso!

Crede nelle sconfitte Marco Mengoni, negli errori, nelle cicatrici, nei lividi, nei traumi, nelle rotture, nel bene. Crede in chi ancora cerca nelle strade i diritti uguali per tutti, crede al sudore e alla fatica e in chi lotta nei diritti degli altri. Crede in chi ha perso la vita, crede nella storia che dovrebbe insegnare a non ripetere gli stessi errori. Crede infine nella famiglia che copre quando hai freddo, nelle rivincite , e nelle molte battaglie da combattere. Crede solo nell’amore perché vince e vincerà.

Quando sembra andato via definitivamente eccolo rispuntare assieme alla band Bamboo, ballando e chiedendo a tutti di ballare “Master blaster” e “Could you be loved” e urlando a squarciagola ringrazia ancora una volta la città.

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