Mariasofia Guerrera, una reggina doc alla conquista del basket siciliano

A tu per tu con una giocatrice di basket di Reggio Calabria che senza troppi timori ha affrontato una sfida che l'ha portata sull'altra sponda dello stretto

Mariasofia Guerrera, 25 anni di Reggio Calabria, ala pivot in forza all’Alma Patti nel campionato di serie B femminile. Stagione strepitosa, media punti oltre 15 punti a partita con picchi di 25 punti e oltre 15 rimbalzi, migliore realizzatrice della squadra e una delle migliori del campionato. Numeri da categoria superiore. Ritorno con il botto, dopo un periodo di inattività, che forse pochi si aspettavano.

Allora Sofia, che cosa ci dici di questo campionato?

“In primo luogo ringrazio CityNow Sport per lo spazio che mi ha riservato. Si, quest’anno il campionato sta procedendo alla grande, siamo in testa alla classifica e ci prepariamo ad affrontare i play off regionali. Per quanto riguarda il mio ruolo, non posso che essere estremamente contenta, avendo una media punti molto alta, ma il merito è della squadra che mi mette in condizione di esprimermi al meglio e di fornire un importante contributo. Non mi aspettavo un impatto così immediato ed efficace venendo da qualche stagione di inattività per mia scelta, ma non posso che ritenermi soddisfatta. Ero e sono consapevole delle mie capacità che mi hanno portato a fare bene in passato, ma non mi aspettavo un inizio così, diciamo che sono subito tornata ai miei livelli, e sono convinta di poter dare ancora di più”.

Dicono di te che ti caratterizzi per gesti tecnici di categoria superiore, grande fisicità e tenacia. Una giocatrice fisica, alta 1,80 m ma allo stesso tempo regali gesti tecnici che in serie B sono una rarità. Dominatrice dentro l’area con oltre 15 rimbalzi a partita e fuori con un’ottima percentuale da 3 punti, circa il 40%.

“Mi lusingano le tue parole. Diciamo che ho la fortuna di avere una fisicità importante, che mi consente di giocare sotto canestro, ma allo stesso tempo riesco ad essere agile e ricoprire più ruoli sia dentro che fuori dall’area. Sono una giocatrice molto tenace con una buona tecnica per la quale devo ringraziare il lavoro svolto sin da piccola. Non disdegno il tiro da 3, avendo buone percentuali. Insomma, a me piace essere utile alla squadra in ogni ruolo e situazione di gioco”.

Ripercorriamo la tua carriera. Inizi con la Lumaka Basket Rc, notata dallo staff delle nazionali che rimane impressionato ottieni convocazioni in nazionale under 16, cui eri stata inserita fra le partecipanti all’Europeo poi saltato causa infortunio, under 18 e under 20. Insomma una promessa del basket italiano.

“Si, ho mosso i primi passi nella Lumaka con Lucio Laganá e Katia Romeo, che mi hanno formato al meglio. Poi sono arrivate le splendide esperienze con la nazionale italiana, i raduni lunghi, la maglia azzurra come onore da indossare. Nonostante il primo grave infortunio, mi sono rialzata ed ho ottenuto la convocazione in under 18 e under 20, giocando con atlete che oggi calcano palcoscenici di seria A. Se non fosse stato per gli infortuni, probabilmente sarei rientrata nei gruppi che hanno vinto medaglie agli europei di categoria. È stato un onore essere costantemente nel giro della Nazionale, essere tra i migliori prospetti del panorama cestistico italiano”.

A proposito di seria A, tante proposte, ti hanno cercato in tanti da tutta Italia, hai ricevuto proposte da parte di squadre di serie A1 ed A2, in ultimo Palermo due anni fa, prima di aver deciso di fermarti. Perché hai sempre rifiutato?

“Le proposte, come hai detto tu, non sono mai mancate, tante squadre mi hanno cercato, ho partecipato come ospite a tanti camp, fino a due anni fa Palermo in A2 mi ha contattata. Ho sempre rifiutato e avevo deciso di fermarmi per lo studio, in quanto mi sono diplomata con il massimo dei voti al liceo scientifico e sono una studentessa di giurisprudenza, ragione per cui ho cercato sempre di coniugare il basket con lo studio. Ma, al momento, non rimpiango nulla, sono felice delle scelte che ho fatto”.

Studentessa direi con ottimi risultati, visto che mi dicono tu sia brillante con una media voti altissima nel nostro Ateneo, l’Università Mediterranea, il quale è stato recentemente inserito tra gli atenei d’eccellenza, e una delle giocatrici più forti della B.

“Si, non posso lamentarmi del mio percorso universitario, in cui ho sempre ottenuto ottimi risultati, con una media voti molto alta. Non è semplice coniugare sport e studio, occorre sacrificarsi ed io quest’anno mi sto sacrificando molto, dividendomi tra Patti e Reggio per seguire le lezioni. Per me è fondamentale rendere al meglio in ogni ambito in cui mi cimento, sia sport che studio e devo ammettere che, al momento, non posso lamentarmi perché all’Università mi avvio alla laurea, e con il basket sto ottenendo grandi soddisfazioni sia di squadra sia individuali”.

Come stai dopo la gomitata all’occhio, che ti è costata due punti di sutura rimediata contro la Rainbow Catania?

“Ora per fortuna sto meglio. È stato uno scontro nei primi minuti di gioco, in una partita in cui le avversarie hanno giocato duro sin da subito, hanno impostato la partita sullo scontro fisico. Ho rimediato questa brutta gomitata sull’occhio, secondo me, con l’intenzione di frenarmi in maniera dura. Ma comunque ho stretto i denti e, seppur limitata e spaventata, ho cercato di non far mancare il mio contributo per la vittoria finale contro la nostra diretta concorrente, la Rainbow Catania, partita con i favori del pronostico e che ora si trova insidiata anche dalla Virtus Eirene. Dicono che sono una leonessa, ho sempre giocato correttamente, tuttavia, facendomi rispettare in campo. Purtroppo questo spiacevole incidente mi ha limitata nel successivo match contro il CUS Messina. Match nel quale la mia allenatrice ha reputato di non rischiarmi in vista dei Play-off”.

Progetti per il futuro? Che intenzioni hai per l’anno prossimo?

“Sicuramente intendo portare a termine il mio percorso di studio, perché vorrei realizzarmi professionalmente, cosa per me fondamentale. Con il basket ancora siamo nel vivo della stagione, a Patti c’è un ambiente splendido, una società seria ed attenta, un’allenatrice di grande livello, un pubblico che merita palcoscenici nazionali, sono concentrata sulla stagione in corso che spero di concludere nel migliore dei modi”.

CityNow te lo augura Sofia. Un’ultima considerazione. Da migliore realizzatrice della squadra con una media punti e rimbalzi altissima, da giocatrice che lotta su ogni pallone, che non molla mai, senti la pressione e il peso della responsabilità?

“Sicuramente sono estremamente felice di dare un contributo importante alla mia squadra. Spero di continuare così, posso assicurare che non mancherà mai il mio spirito di lottatrice, la mia grinta, non mi sottrarrò dalla lotta e cercherò sempre di giocare con e per la squadra, che è il valore più importante. Patti è riuscita a coinvolgermi per il loro progetto, per la certezza che Mara Buzzanca rappresenta ed ora mi sento sempre più parte di questo mondo. Speriamo di rivederci e commentare tanti altri successi”.