‘Mediterranean Life, un anno di silenzio’: Falduto scrive al Comune di Reggio
L'immobilità denunciata dall'imprenditore reggino rischia di far naufragare il progetto
29 Ottobre 2025 - 18:05 | di Redazione

È trascorso esattamente un anno dall’ultimo incontro ufficiale tra i rappresentanti del Comune di Reggio Calabria e la società proponente il progetto di rigenerazione urbana “Mediterranean Life” promosso dal gruppo Falduto.
Dodici mesi dopo, nulla si è mosso. Nessuna risposta formale, nessun atto, nessun segnale da Palazzo San Giorgio.
Con una lettera indirizzata al sindaco, al segretario generale e agli assessori competenti, l’imprenditore Falduto richiama l’attenzione dell’amministrazione comunale sullo stallo che rischia di far naufragare un progetto definito, in passato, di “rilevanza strategica” per la città.
«Con oggi è trascorso ormai esattamente un anno da quando, convocati dal Comune di Reggio Calabria, abbiamo incontrato Dirigenti e Assessori per discutere del progetto Mediterranean Life. In quella sede – scrive Falduto – gli Amministratori si impegnavano a mettere nero su bianco, “a stretto giro”, alcune indicazioni per consentire di attivare un iter utile a rendere concreta l’idea che avevamo promosso e presentato. Oggi è l’anniversario di quell’incontro, e nulla da quella data abbiamo mai ricevuto».
Il progetto Mediterranean Life, già riconosciuto dal Consiglio comunale con delibera n. 47 del 13 novembre 2021 come iniziativa strategica per lo sviluppo di Reggio Calabria, avrebbe dovuto essere avviato tramite un Accordo di Programma, ma secondo Falduto “nessun atto formale è stato adottato, nonostante gli impegni pubblici già assunti”.
«Non intendiamo rinunciare all’idea di realizzare un progetto ambizioso e che andrebbe a beneficio dell’intera collettività – prosegue la lettera – ma non possiamo accondiscendere a un persistente silenzio come quello fino ad ora serbato dall’Ente. È doveroso richiamare l’attenzione dell’Amministrazione sulla necessità di definire in via formale le proprie determinazioni».
L’imprenditore ricorda che l’incontro del 29 ottobre 2024 si svolse alla presenza del dirigente Francesco Minutolo, degli assessori Paolo Malara e Francesco Costantino e del segretario generale Antonia Criaco, i quali riconobbero la “complessità della vicenda” e la necessità di formalizzare le posizioni dell’Ente.
«La scrivente società, parte integrante del Gruppo Falduto, operante da oltre quindici anni nella realtà di Reggio Calabria, intende proporre un serio piano di rigenerazione urbana e ambientale, interamente finanziato da capitali privati – si legge ancora nella missiva –. Tuttavia, tale iniziativa non può fare a meno dell’impulso e del placet degli Enti coinvolti».
Il gruppo, che opera attraverso Building S.p.A. di Torino e Tritone di Milano, ha già realizzato in città diversi interventi immobiliari e si dice pronto a investire ulteriormente, ma chiede chiarezza e rispetto istituzionale.
«Si rammenta che la trasparenza e la chiarezza istituzionale non rappresentano solo un dovere amministrativo, ma un atto di serietà e rispetto nei confronti delle attese dei cittadini e di chi, con visione e rispetto per le Istituzioni, ha deciso di investire nella propria terra».
Falduto, in chiusura, rivolge un appello diretto all’amministrazione comunale, chiedendo di chiarire in modo ufficiale e definitivo:
- se intende procedere alla stipula dell’Accordo di Programma;
- quali siano gli indirizzi e le determinazioni sul progetto;
- quali tempi e modalità si intendano adottare per rispettare gli impegni assunti.
Un sollecito che arriva dopo mesi di silenzio e che riporta al centro del dibattito una delle operazioni urbanistiche più ambiziose proposte negli ultimi anni. Il progetto Mediterranean Life, pensato per valorizzare un’ampia area della città con interventi di riqualificazione, servizi e spazi pubblici, resta dunque sospeso tra buone intenzioni e inerzia amministrativa.
«Confidando nel senso di responsabilità – conclude Falduto – si invita l’Amministrazione a riscontrare con sollecitudine, anche al fine di consentire alla società di assumere le proprie determinazioni in coerenza con gli impegni pubblici già assunti».
