Delitto di Sara Campanella, la madre di Stefano Argentino: ‘Voleva morire’
Lutto, dolore e nuove scoperte sul caso di Sara Campanella: arma trovata, autopsia conclusa, comunità in silenzio per ricordarla
05 Aprile 2025 - 10:34 | Comunicato Stampa

Proseguono con importanti novità le indagini sull’omicidio di Sara Campanella, la 22enne di Misilmeri uccisa a Messina dal collega di corso universitario.
Trovata una possibile arma del delitto
I carabinieri avrebbero trovato un coltellino, a circa 150 metri di distanza dal luogo in cui è stata uccisa la giovane. L’ipotesi, che dovrà trovare conferma da ulteriori accertamenti, è che si tratti della lama utilizzata dal 27enne di Noto Stefano Argentino per colpire la ragazza.
I movimenti del presunto assassino
I militari stanno ricostruendo i movimenti del giovane dopo il delitto, anche grazie alle dichiarazioni spontanee fornite dalla madre che, con il marito, avrebbe raggiunto Stefano Argentino dopo una telefonata del ragazzo, per poi accompagnarlo nel b&b di famiglia a Noto, dove è stato trovato e arrestato.
Durante il viaggio di ritorno, il giovane avrebbe manifestato intenti suicidi, motivo per cui i genitori avrebbero agito per evitare il peggio.
I risultati dell’autopsia
Si è conclusa l’autopsia su Sara Campanella, la studentessa uccisa lunedì scorso. All’obitorio del Policlinico, il medico legale Elvira Ventura Spagnolo, nominato dalla Procura di Messina, ha accertato che la ragazza è stata colpita almeno cinque volte con un coltello.
Il corpo potrebbe essere trasferito domani a Misilmeri, dove domenica è prevista la camera ardente, mentre le esequie si terranno lunedì alle 10.30 nella Chiesa di San Giovanni Battista.
Lutto cittadino a Misilmeri e Messina
Le amministrazioni comunali di Misilmeri e Messina hanno proclamato il lutto cittadino in concomitanza con il funerale. In segno di cordoglio e partecipazione:
- saranno sospese tutte le manifestazioni pubbliche
- le bandiere comunali saranno esposte a mezz’asta
- la cittadinanza è invitata ad osservare un minuto di silenzio.
Fonte: AGI
