Mimmo Lucano: "Non voglio pietà, resterò lontano da Riace"

"Non andrò a Riace neanche nella malaugurata ipotesi dei funerali di mio padre. Io reclamo giustizia non commiserazione", le parole di Lucano

Mimmo Lucano non chiede di tornare a Riace e non cerca pietà. L’ex sindaco reclama giustizia ma sottolinea come (in considerazione dello stato di salute del padre) non ha chiesto o chiederà alcuna deroga al divieto di dimora.

“Non utilizzo strumentalmente il sentimento della pietà. Considero profondamente ingiusta la misura specie alla luce di ciò che sui fatti di reato che mi vengono addebitati ha scritto la Cassazione.

Ho visto mio padre all’ospedale di Catanzaro, dove era ricoverato, e poi in quello di Locri. Quando l’hanno dimesso ci siamo guardati negli occhi, ci siamo abbracciati e abbiamo capito che forse sarebbe potuta essere l’ultima volta che ci vedevamo. E sia chiaro, io non andrò a Riace neanche nella malaugurata ipotesi dei suoi funerali. Io reclamo giustizia non commiserazione”, le parole di Lucano rilasciate a ilmanifesto.it.

L’ex sindaco Riace si è soffermato anche sulla vicenda giudiziaria che lo vede coinvolto e la crisi di Governo che ha visto il ‘nemico’ Salvini protagonista.

 “Sono fiducioso che i giudici sapranno leggere e interpretare i fatti così come realmente accaduti, fuori dall’odiosa campagna denigratoria che alcuni media hanno imbastito contro di me.

Salvini? Mi sono chiesto se un giorno risponderà di tutto ciò che ha fatto di fronte a un giudice. Io l’ho fatto e mi sento oggi una persona sconfitta, lui voglio vedere se risponderà per le sue politiche odiose, per le persone innocenti che ha sequestrato sulle navi”.