Moderna+Pfizer? La risposta dei medici reggini in attesa di dati specifici

Cosa accade combinando Moderna e Pfizer? La ricerca non ha ancora una risposta, ma gli esperti sono fiduciosi

Moderna, Pfizer ed intercambiabilità. Dopo il caso della signora di Reggio Calabria cui sono stati somministrati due vaccini diversi, in città si è aperto il dibattito sulle possibili conseguenze. L’Asp cittadina, immediatamente dopo l’accaduto, ha provveduto a rassicurare non solo la protagonista della vicenda, ma anche familiari e, più in generale, i reggini.

A tal proposito si sono espressi anche diversi medici esperti nel settore contattati dalla nostra testata: il dott. Giuseppe Foti, Direttore Unità Operativa Complessa di Malattie Infettive, il virologo Fabio Foti ed il dott. Pierpaolo Correale, direttore del reparto Oncologia Media del GOM.

Intercambiabilità vaccini: il parere degli esperti

“In atto non ci sono dati sufficienti sull’intercambiabilità dei diversi vaccini anti Covid-19 tanto che si raccomanda di utilizzare lo stesso prodotto per entrambe le dosi. In Inghilterra stanno approfondendo questa via di usare due prodotti diversi fra prima e seconda dose per verificare se si possa potenziare la risposta immunitaria con la finalità di ottenere una vaccinazione estremamente efficace sui due fronti ossia nell’induzione di anticorpi e nell’attivazione del linfociti T”.

Per quanto riguarda il particolare caso della signora reggina che ha ricevuto prima una dose di Moderna ed in seguito una di Pfizer, il dott. Giuseppe Foti ha aggiunto:

“Nel caso di interscambiabilità tra Pfizer e Moderna i vaccini sono praticamente molto vicini come meccanismo d’azione, cambiano le modalità di conservazione, per cui non ci dovrebbero essere problemi di sicurezza semmai ci potrebbe essere una risposta immunitaria più efficace ma su questo punto non ci sono dati definitivi.”

Anche il dott. Correale, ai microfoni di CityNow, si è espresso “positivamente” rispetto a delle ipotetiche conseguenze a livello sanitario:

“Non credo che la signora corra alcun rischio in quanto parliamo di due vaccini molto simili strutturalmente”.

Infine, il virologo Fabio Foti, ha fornito una panoramica sull’utilizzo combinato dei due vaccini:

“Il problema nasce dal fatto che non ci sono studi, come da nota AIFA aggiornata al 15 marzo di quest’anno, sull’intercambiabilità dei vaccini. Pfizer e Moderna sono, però, considerati equivalenti dal Comitato Tecnico Scientifico. Equivalenti perché hanno lo stesso meccanismo d’azione che, ormai come tutti sanno, è quello dell’RNA messaggero. Non c’è nessun lavoro scientifico al momento che attesti il mantenimento del livello anticorpale, il potenziamento reciproco. Più che un discorso di pericoli, si deve parlare di efficacia. Non si sa se dando la seconda di Pfizer avendo dato la prima di Moderna, si sviluppi il meccanismo protettivo del vaccino nei confronti della malattia”.