Monumento Piazza Indipendenza, il Comune pubblica il bando. Ma il simbolo identitario era già pronto

Sembra essere definitivamente accantonata la proposta di Nik Spatari del terzo bronzo gigante contemporaneo

Ristobottega

Un nuovo bando rivolto prevalentemente agli artisti del territorio è stato pubblicato dal Comune di Reggio Calabria.

La proposta dell’attuale amministrazione prevede un concorso di progettazione per l’ideazione e realizzazione di un monumento identitario per la città di Reggio da inserire in uno degli slarghi più belli della città, piazza Indipendenza.


Sia chiaro. Ben vengano iniziative di questo tipo. Tanto di cappello agli uffici di Palazzo San Giorgio per aver ideato un bando ad indirizzo artistico che alimenta il dialogo con la città in vista della realizzazione di un’importante opera che, a quanto pare, abbellirà la rotatoria di Piazza Indipendenza.

Il progetto “Tra devozione e mito” – si legge dalla nota diffusa dal Comune – ha come obiettivo quello di dar vita ad un simbolo identitario cittadino che possa rappresentare al meglio le radici storiche e culturali più autentiche e profonde che caratterizzano Reggio. Il monumento inoltre sarà collocato a poca distanza dal Museo nazionale della Magna Grecia e dal Lungomare Italo Falcomatà, anch’essi simboli identitari del territorio reggino”.

Idea ‘Terzo Bronzo’ definitivamente accantonata?

Dopo l’attenta lettura della proposta del Comune tuttavia non può che ritornarci alla mente l’idea, tra l’altro avanzata proprio dal sindaco oggi sospeso Giuseppe Falcomatà al noto scultore ed artista calabrese Nik Spatari, deceduto il 25 agosto del 2020, di realizzare un’opera nella centralissima piazza.


Dall’invito del primo cittadino seguiva la proposta di Spatari del ‘terzo bronzo gigante’.

Era stato dunque Giuseppe Falcomatà, nel giugno 2017, a invogliare il noto artista a presentare un progetto alla Città Metropolitana per la realizzazione di una grande scultura simbolica, anche in riferimento ai Bronzi, da collocare sul lungomare.

Dopo un paio di mesi Spatari propone il suo ‘guerriero gigante’. Una grande scultura, alta 12 metri, da posizionare al centro di piazza Indipendenza. Anche detto ‘terzo bronzo contemporaneo’. Falcomatà, pur sollecitato, non ha inviato tuttavia alcuna risposta in merito alla realizzazione fattiva dell’opera, suscitando vivo disappunto in Nik Spatari.

La risposta dunque di un’artista più che autorevole legato profondamente al nostro territorio all’idea della prima amministrazione Falcomatà c’era già e si sarebbe potuto, anche dopo la sua morte rispolverare quel progetto, anche e soprattutto attraverso il contributo ed il supporto di Hiske Maas nonchè dello staff e dei professionisti del MuSaBa.


È evidente come qualcosa ad oggi sia cambiato. La consueta annotazione inserita nelle note di Palazzo San Giorgio ‘grazie al forte impulso ed indirizzo di Falcomatà‘, questa volta è infatti assente dalla comunicazione ufficiale del Comune.

Peccato, questa volta, non aver pensato a quanto fatto in passato. L’idea di un gigante ‘terzo bronzo contemporaneo’ coloratissimo in pieno stile Spatari, dal forte impatto visivo, a nostro avviso, avrebbe scatenato la curiosità di migliaia di turisti.

Si sarebbe trattato di un’opera autentica, profondamente legata al territorio ed incredibilmente originale. E proprio nel periodo di celebrazione del cinquantenario dei Bronzi di Riace.

L’amministrazione ha identificato invece altri temi di riferimento. Secondo il bando l’opera potrà essere ispirata o alla leggenda di San Giorgio, Santo protettore di Reggio Calabria, o a quella della Fata Morgana.

Con questo bando dunque non si fa che accantonare definitivamente l’idea del ‘terzo bronzo’.

Sarà difficile adesso riproporre un simbolo o monumento che sia altrettanto originale, unico e scaturito dalla mente di un genio dell’arte.


Agli artisti del territorio l’arduo compito di superare Nik Spatari.

All’amministrazione invece l’obbligo di non arenarsi come fatto nel recente passato nella speranza che piazza Indipendenza possa avere presto un bel monumento.

E che sia davvero un’opera d’arte.