Mura Greche, assurdo: i tirocinanti ritrattano tutto. Ma c'è già chi si (ri)dissocia

Riceviamo la nota stampa dalla Metro City e a firma dei tirocinanti. Due di loro però hanno già cambiato idea

Caos mura greche. Di questa mattina la nota giunta alla nostra redazione di un nutrito gruppo di tirocinanti con cui si critica il comportamento di Falcomatà, colpevole, a loro dire, di non averli ringraziati dopo l’attività di pulizia e di recupero dell’area archeologica.

“Incredibile ma vero, a leggere certi post e annunci del Sindaco sembra che sia andato lui a effettuare il lavoro”, scrivono i tirocinanti nella nota. E ancora “non solo il Sindaco non ci ringrazia ma si attesta anche pulizia”.

A distanza di qualche ora il consigliere Mario Cardia esprime il proprio ringraziamento ai tirocinanti accusando l’avv. Falcomatà di prendersi meriti altrui.

Fin qui tutto ‘normale’. Da un lato alcuni lavoratori ‘indispettiti’ per il comportamento del primo cittadino. Dall’altro la frecciatina di un consigliere comunale di opposizione che cavalca il malcontento di alcuni dipendenti pubblici per colpire il primo cittadino.

La questione diventa presto assurda perchè gli stessi tirocinanti, che questa mattina colpevolizzavano il sindaco Falcomatà, ritrattano d’emblée la propria posizione, e attraverso una nota istituzionale inviataci dalla Città Metropolitana, riportano testualmente:

“Quali tirocinanti del Settore 5 – Formazione professionale – della Città Metropolitana di Reggio Calabria, impegnati nei lavori di pulizia e decoro delle Mura Greche, di Piazza Castello e delle Terme Romane, disconosciamo totalmente i contenuti del comunicato pubblicato dalla vostra testata…Diffidiamo chiunque ad utilizzare i nostri nomi per la diffusione di notizie false, tendenziose, evidentemente artefatte e che ledono la nostra immagine ed il nostro impegno quotidiano al servizio della collettività e dei beni archeologici e culturali della nostra città”.

I tirocinanti puntano poi il dito contro il consigliere Cardia, che pochi minuti prima aveva espresso loro solidarietà:

“Allo stesso modo, prendiamo le distanze dai commenti del consigliere comunale Mario Cardia che, da questa ignobile vicenda, trova spunto per alimentare un’insensata e puerile polemica politica. L’amministrazione metropolitana e, in particolare, il sindaco Giuseppe Falcomatà, ci hanno offerto il loro costante, continuo e attento sostegno in ogni fase delle attività portate avanti solo ed esclusivamente nell’interesse della comunità reggina. Il loro ringraziamento, dunque, lo riceviamo personalmente, ogni giorno, attraverso una presenza ed un supporto sinceri e discreti, disinteressati dalla pubblicità e dai titoloni di giornale. Il signor Cardia, invece, non lo abbiamo mai visto, né conosciamo come sia fatto o per quale fazione politica operi e agisca. Non comprendiamo, quindi, il senso delle sue parole e delle sue rivendicazioni. Se sia, piuttosto, lui stesso in cerca di pubblicità o ringraziamenti – comunque non comprendiamo perché o per cosa – glieli concediamo ugualmente, senza nulla a pretendere, per umana compassione. Potrà, in questa maniera, continuare a fregiarsi dei misteriosi meriti che, da solo, si accredita”.

I tirocinanti, al termine della nota inviata dalla mail istituzionale della Città Metropolitana, chiedono infine l’immediata rimozione dei nomi dal primo comunicato (quello di accusa al sindaco Falcomatà).

Il tutto sancito nero su bianco, e con tanto di firma a penna dai tirocinanti del Settore 5 della Città Metropolitana Francesco Pellegrino, Massimo Costa, Giorgio Rosace, Giacomo Marino, Francesco Mordà, Demetrio Nicolò, Giuseppe Manti e Pasquale Russo.

Ma il caso delle ‘mura greche’ non finisce qui. Perchè l’ultimo colpo di scena e l’ennesima giravolta la regalano i primi due firmatari del documento Francesco Pellegrino e Massimo Costa.

Alla nostra mail, giunge l’ennesimo colpo di scena.

“Noi tirocinanti Massimo Costa e Francesco Pellegrino ci dissociamo dal documento pervenuto in quanto sottoscritto senza aver il comunicato, pertanto prendiamo le distanze dagli attacchi personali e da quanto scritto”.

La speranza è che sia l’ultimo cambio di posizione di questa triste narrazione. I tirocinanti adesso scelgano, autonomamente, da che parte stare.