Museo del Bergamotto di Reggio, il Tribunale conferma nuovamente lo sgombero

Da capire se adesso si avvicinerà finalmente il capitolo conclusivo della vicenda

Museo del Bergamotto di Reggio Calabria vs Comune, ennesimo atto. Ancora in favore dell’amministrazione comunale. Attraverso un’ordinanza del Tribunale di Reggio Calabria, vengono confermate le ragioni del Comune e si ribadisce lo sgombero dei locali.

“Lo scorso 20 luglio, il tribunale di Reggio Calabria, prima sezione civile, ha rigettato il reclamo e confermato l’ordinanza impugnata, condannando la parte reclamante alla refusione delle spese processuali sostenute dalla reclamata che liquida in 1600, 00 euro.

Nel procedimento di reclamo promosso dall’Associazione Accademia del Bergamotto, nella persona legale del rappresentante pro tempore Thierry Karine nei confronti del Comune di Reggio Calabria, in persona del Sindaco pro tempore.

Con atto depositato il 17 maggio 2023, l’associazione Accademia del Bergamotto ha proposto reclamo avverso l’ordinanza, datata 29 aprile 2023, comunicata il 2 maggio, con la quale è stata rigettata la richiesta inibitoria d’urgenza del provvedimento amministrativo di sgombero coatto dei locali ubicati in questa città alla via Filippini n.50, concessi in locazione alla reclamante che, a sua volta, ha tenuto ad evidenziare che “il provvedimento impugnato non considerava gli elementi prospettati in relazione al requisito del periculum in mora”.

A tal proposito si è costituito in giudizio il Comune di Reggio Calabria, contestando il reclamo e chiedendone il rigetto”, si legge nell’ordinanza.

Oltre alle spese legali, secondo quanto emerso il Museo del Bergamotto dovrebbe ancora corrispondere all’amministrazione comunale tre anni di locazione per un importo complessivo di circa 30 mila euro.

“La circostanza poi che l’associazione non avrebbe più interesse a ritrasferirsi nell’immobile comunale, laddove risultasse vittoriosa nel giudizio di merito, non è in linea con la disponibilità manifestata al rilascio e non integra un pregiudizio irreparabile atteso che eventuali costi o danni subiti costituirebbero delle mere poste risarcitorie.

Quanto al danno all’immagine ( per la sospensione delle attività durante il trasferimento) va evidenziato che lo stesso non è in re ipsa, ma va provato e nel caso di specie ancora una volta va messo in evidenza il contraddittorio comportamento dell’associazione che si era impegnata a sospendere le attività durante lo sgombero, ad eccezione del Bergafest, unico evento considerato irrinunciabile. Non vi sono quindi elementi che possono fondare il giudizio di sussistenza del periculum in mora”, prosegue l’ordinanza del Tribunale di Reggio Calabria.

Da capire se adesso si avvicinerà finalmente il capitolo conclusivo della vicenda, che vede da troppo tempo uno stallo nei locali di Via Filippini senza che si riesca a trovare una soluzione.

Esattamente un anno fa, l’assessore comunale Angela Martino spiegava così il punto di vista dell’amministrazione comunale sulla vicenda.

“Negli ultimi anni il Comune di Reggio Calabria ha più volte incontrato i rappresentanti, concedendo, a fronte di un fitto carteggio, una serie di proroghe e occasioni di dilazione dei pagamenti pregressi dei canoni dovuti. A fronte di tale disponibilità però non abbiamo riscontrato da parte dell’Associazione una reale e fattiva volontà di rientrare nel binario della legalità.

E questo purtroppo risulta intollerabile, non certo per una volontà arbitraria dell’indirizzo politico, ma per la stessa attività gestionale dell’Ente, che è tenuto a rispondere della propria condotta e non può in alcun modo soprassedere su un atteggiamento che ha prodotto, nel tempo, una serie di abusi inaccettabili e sperequativi nei confronti della stragrande maggioranza dell’imprenditoria onesta che caratterizza il tessuto produttivo del nostro territorio”.